Le novità
Portali hard, come cambia l'accesso
Dal 12 novembre 2025 entra pienamente in vigore la delibera dell’Agcom che stabilisce regole precise per l’accesso ai siti e alle piattaforme con contenuti pornografici, vietati ai minori. I gestori dei portali web basati in Italia devono dotarsi entro sei mesi di sistemi conformi di verifica dell’età, mentre chi opera dall’estero ha tempo fino al 1° febbraio 2026 per adeguarsi.
La nuova normativa punta a proteggere la dignità e il benessere psico-fisico dei minorenni, impedendo loro l’accesso a contenuti potenzialmente dannosi. L’obbligo coinvolge non solo i siti nostrani ma anche le piattaforme estere che raggiungono un pubblico italiano significativo o commercializzano i propri servizi sul territorio nazionale.
Il sistema prevede un meccanismo detto di doppio anonimato. La verifica viene effettuata da un soggetto certificatore terzo e indipendente rispetto alla piattaforma, che certifica solo la maggiore età dell’utente senza trasferire dati personali sensibili come documenti d’identità o fotografie. Allo stesso tempo, la piattaforma riceve solo una conferma anonima dell’avvenuta verifica, senza sapere quale servizio specifico l’utente stia utilizzando.
Ciò significa che l’utente potrà dimostrare di essere maggiorenne senza compromettere la propria privacy, grazie a questa tecnologia che garantisce sicurezza e rispetto dei dati personali.
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha il potere di contestare e diffidare i gestori che non si adeguano entro 20 giorni dalla segnalazione o dal controllo d’ufficio. In caso di inadempienza persistente, può ordinare il blocco del sito o della piattaforma, in vigore fino alla messa a norma. Le sanzioni possono arrivare fino a 250.000 euro.
Cittadini e associazioni hanno a disposizione canali ufficiali, tra cui la posta elettronica certificata, per segnalare violazioni sull’adempimento degli obblighi di verifica dell’età.
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