Il caso
Truffa a un anziano, arrestate tre giovani donne
“C’è stata una rapina con sparatoria a Poggibonsi, hanno fatto il suo nome: dobbiamo controllare se i gioielli rubati combaciano con i suoi”. Con questa scusa l’ennesimo anziano è rimasto vittima delle ormai endemiche truffe col trucco del finto carabiniere, ma anche stavolta – sono numerosi gli arresti messi in atto dalle forze dell’ordine nelle ultime settimane – il raggiro è stato smascherato e sventato. Tre giovani donne della provincia di Napoli, di 31, 18 e 19 anni, sono state arrestate, mentre cercavano di darsi alla fuga, dai carabinieri di Siena nella giornata del 2 dicembre, per aver raggirato un 86enne senese residente nella zona di Porta Camollia.
Il signore era caduto nel tranello, consegnando un cofanetto porta gioie con ben 52 monili d’oro e d’argento (c’erano anche delle monete argentate), un bottino dal valore stimato in 15mila euro. Agganciato telefonicamente dai malfattori spacciatisi per militari dell’Arma, la falsa storia di una rapina a Poggibonsi aveva mandato in confusione la vittima cui era stato chiesto di consegnare i suoi preziosi a un delegato di un sedicente maresciallo, che sarebbe arrivato a suonargli a casa.
Nello specifico, a presentarsi alla porta è stata una giovane ragazza, insieme a due complici. Peccato che le tre fossero entrate nel mirino dei veri carabinieri prima del colpo, già a Poggibonsi. Pedinate fino a Siena – erano a bordo di un’auto presa a noleggio – sono state viste fermarsi davanti all’abitazione dell’86enne. Quando una delle tre, attesa dalle complici, è uscita con in mano una presumibile refurtiva sono state seguite e intercettate sulla Siena-Bettolle, a 27 chilometri da Siena, e trovate in possesso del cofanetto con i gioielli e le monete, restituite al legittimo proprietario. Arrestate, ieri mattina sono state accompagnate dai carabinieri, quelli veri, in aula per la convalida d’arresto e la conseguente direttissima: la Procura – nella persona del pm onorario Alberto Bancalà – ha chiesto la misura cautelare dell’obbligo di firma, che il giudice Fabio Frangini ha accolto. Il processo per direttissima è stato differito al 26 gennaio, dal momento che le difese d’ufficio delle tre (risultate incensurate) le avvocatesse Monia Salvadori e Silvia Rossi Valenti, hanno chiesto i termini a difesa e valutano l’istanza di un rito alternativo.
È ormai vera e propria emergenza giornaliera sul territorio quelle delle truffe agli anziani, soprattutto negli ultimi mesi, anche se, va detto, la maggiore sensibilizzazione e l’azione puntuale degli investigatori sta riducendo il numero dei colpi messi a segno. Il fenomeno è registrato anche dalla recente classifica sulla qualità della vita del Sole24ore per il 2025: alla voce truffe e delle frodi informatiche si conta una media, nel territorio provinciale senese, di ben 608,1 denunce ogni 100mila abitanti.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy