Economia
Mps, oggi importante cda
I consiglieri oggi pomeriggio si troveranno di fronte un tavolo zeppo di faldoni. Il più importante è quello legato alla vicenda giudiziaria che coinvolge Luigi Lovaglio. L’amministratore delegato è indagato per aggiotaggio e ostacolo all'autorità di vigilanza insieme a Francesco Gaetano Caltagirone e Francesco Milleri nell’ambito di un’indagine avviata dalla procura di Milano sui movimenti legati all’operazione Mediobanca. Gli stralci di intercettazioni emersi finora danno conto di un quadro intricato, con vari attori in campo. Gli inquirenti per altro hanno allargato il loro raggio d’azione acquisendo i cellulari del presidente e dell’ad piazzetta Cuccia, Vittorio Grilli e Alessandro Melzi d’Eril. Entrambi non sono indagati, come non lo è Mps.
Al cda Lovaglio, che ha nominato come avvocato Giuseppe Iannaccone, potrebbe presentare una relazione sui fatti contestati. Secondo i pm nel mettere in piedi la scalata il manager non avrebbe fatto gli interessi di Mps. Una versione che nella realtà si scontra con il percorso del banchiere lucano da quando ha preso le redini di Rocca Salimbeni. Da istituto che faceva fatica a rialzarsi e con addosso gli occhi delle autorità europee, ha intrapreso una marcia inaspettata a più. Bruciando le tappe del piano programmatico, al punto da renderne necessario uno nuovo, tornando a distribuire dividenti in anticipo rispetto ai tempi previsti e, infine, conquistando una roccaforte con Mediobanca. Il tutto, mettendo un piede dentro Generali e portando investitori di prim’ordine come Delfin e il gruppo Caltagirone a credere nel progetto senese. Disegno che per altro deve ancora prendere quota, perché l’indagine è piombata sulla fase di elaborazione della strategia del nuovo realtà nata dall’Opas.
È probabile perciò che l’argomento sia tra i temi all’ordine del giorno del cda. Considerato che dagli analisti l’operazione viene giudicata blindata a prescindere dall’esito dell’inchiesta, non c’è dubbio i vertici del Monte desiderino iniziare a delineare il perimetro di azione. Soprattutto Lovaglio, che ha il mandato in scadenza in primavera. Dopo tanto lavoro, è ipotizzabile che abbia tutto l’interesse a rimanere alla guida di Mps e portare a casa i risultati prospettati agli investitori. Non solo. Nelle varie call, in occasione della presentazione dei risultati trimestrali, ha sempre fatto intendere che la banca poteva avere anche un orizzonte più ampio. Ipotesi che acquistano ancora maggiore valore dopo il tentativo fallito da parte di Unicredit di accaparrarsi Bpm.
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