Siena
Lidia Bachis
Diciassette tele, un racconto visivo pieno di colori e forme: così Lidia Bachis trasforma Siena in un palcoscenico di emozioni e storie. “La mossa del cavallo”, personale ospitata nelle sale di Palazzo Saracini, spazio espositivo di Chianti Banca che con Chianti Mutua ha voluto la mostra curata mirabilmente da Giuseppe Simone Modeo, è un viaggio nell’identità più profonda della città, dove la tradizione si riflette nello sguardo contemporaneo dell’artista. Bachis reinventa i segni dei rioni e li restituisce al pubblico attraverso immagini nuove, capaci di sorprendere e coinvolgere.
Lidia Bachis, da sempre impegnata in una ricerca pittorica raffinata e attenta alle sfumature dell’identità femminile, nella sua ultima personale sorprende pubblico e critica con un’autentica rivoluzione espressiva. Pur mantenendo intatta la sua cifra stilistica, colta e consapevole, capace di fondere realismo e idealizzazione, l’artista si è dedicata alle diciassette contrade di Siena, interpretandole ciascuna attraverso i loro simboli araldici e le inconfondibili tavolozze cromatiche. La scelta di confrontarsi con un tema tanto iconico e profondamente radicato nella storia senese rappresenta per Bachis una nuova sfida, che affronta con il consueto estro e con una poetica pittorica che sa reinventarsi senza mai tradire i propri fondamenti. Il risultato è una serie di diciassette opere in cui stemmi, colori e riferimenti araldici si trasformano sotto la sua mano in visioni vibranti e cariche di emozione, dove si percepisce la forza narrativa che da sempre caratterizza la sua produzione. L’artista non rinuncia alla sua vena creativa, ma la declina in modo inedito, rendendo omaggio alla città di Siena e alle sue contrade con un linguaggio pittorico personale, riconoscibile e al tempo stesso nuovo. A questo ciclo si affiancano tele di particolare intensità come La storia di Giuditta, La Mossa del cavallo, La bellezza di Piazza del Campo e i suoi barberi: opere che arricchiscono ulteriormente la mostra, offrendo un’immersione nel bello e nella tradizione, in un dialogo continuo tra la storia della città e l’immaginario dell’artista. Così, Lidia Bachis riesce ancora una volta a stupire, regalando al pubblico un omaggio autentico e sublime a Siena, alle sue contrade e alla sua inesauribile vitalità culturale”.
Un progetto condiviso, radicato nel territorio
La mostra si inserisce nel programma di promozione culturale di ChiantiBanca e ChiantiMutua, realtà profondamente legate a Siena e alle sue istituzioni: “Siamo particolarmente contenti di questa mostra, iniziativa culturale che rientra nei nostri progetti – dichiara Cristiano Iacopozzi, presidente ChiantiBanca –. Il contributo che il nostro Istituto offre alle contrade si rinnova da anni, estendendosi anche all’editoria e al Magistrato delle Contrade. Per noi è motivo di orgoglio sostenere una festa unica come il Palio, che appartiene solo a Siena. Chianti Banca è profondamente radicata nel territorio e promuove con piacere le realtà senesi. Siamo presenti in città con oltre 9.000 soci e, grazie alla nostra mutua, coinvolgiamo più di 20.000 persone”.
Luca Brogini, vice presidente di ChiantiMutua, ricorda come l’organizzazione della rassegna rappresenti “un segnale importante di vicinanza alle Contrade e alla città. Siamo felici di aver organizzato questa mostra, che racconta come l’artista si sia avvicinata al tema dell’araldica con rispetto e delicatezza, frutto di studio e professionalità. L’araldica, infatti, non è solo uno stemma ma accompagna tutta la vita di un contradaiolo. Inoltre, la nostra partecipazione vuole essere un segnale: Chianti Mutua è vicina a queste iniziative culturali e vogliamo far sapere alla città che questo nostro spazio è a disposizione per altre manifestazioni, in un contesto meraviglioso che parla solo di Siena”.
Il senso di appartenenza e di gratitudine è stato ribadito anche da Benedetta Mocenni, Rettore del Magistrato delle Contrade: “Ringrazio Chianti Banca e Chianti Mutua per il legame di gratitudine che continuano a rappresentare, contribuendo in modo significativo al rapporto con le contrade. Il radicamento con il territorio, e quindi con i rioni, è fondamentale. Siamo davvero grati. La mostra è stata molto apprezzata: l’artista ha saputo interpretare l’araldica in modo splendido, mantenendo il legame con la tradizione. Un’interpretazione che ci ha fatto molto piacere. Questo luogo è emozionante, unico, e accresce il valore di questo momento. Ringrazio con onore”.
L’emozione di Lidia Bachis e la sfida della tradizione
Tra i protagonisti della serata anche l’artista Lidia Bachis, visibilmente emozionata, che ha condiviso con il pubblico il proprio percorso creativo: “Provo una grande emozione: per me Siena era l’estate a casa a Roma e mio padre che guardava il Palio alla televisione. Quando sono stata invitata a realizzare questa serie ho provato timore. Studiando e approfondendo mi sono poi lasciata affascinare da questo mondo. Ho messo da parte le paure e ho dato il mio contributo, cercando però di restare sempre nel solco della tradizione e della storia. Ho accettato la sfida, lavorando giorno e notte: alcune opere le ho cancellate perché non volevo essere didascalica. Ogni dipinto è stata una sfida, tutte molto difficili e tutte belle: la Lupa, l’Oca. Ho poi trovato una mia traccia da seguire”.
L’artista non nasconde la sua ammirazione per Siena: “Adesso mi sto godendo la città, che trovo tenuta benissimo e pulita, nonostante la presenza di migliaia di turisti. Qui è davvero bellissimo. La cura di ogni dettaglio è incredibile, come ho potuto ammirare nel museo della Civetta”.
“La mossa del cavallo”, visitata ieri sera anche dai priori e da molti senesi, offre al pubblico un percorso intenso e ricco di suggestioni, capace di restituire nuova energia a uno degli aspetti più profondi dell’identità senese. Nel dialogo tra storia, simboli e ispirazione personale, Lidia Bachis consegna a Siena un omaggio autentico, che rinnova la forza immaginifica delle Contrade e riscrive con sensibilità e rispetto il racconto visivo della città. La mostra è visitabile, a ingresso libero, fino al 20 agosto presso Palazzo Saracini, via di Città 15.
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