SIENA
L'ad di Mps protagonista al Festival di Qualivita
“Vogliamo fare industria, basta banca”. E’ il messaggio che lancia Luigi Lovaglio, sul futuro con Mediobanca. L’amministratore delegato di Mps, ne ha parlato durante il talk di ieri sera (14 aprile 2025) al Festival Qualivita (il direttore Mauro Rosati ha ripercorso i 25 anni di successi) dove, di fronte ad una affollatissima platea nella Sala Italo Calvino del Santa Maria della Scala, è partito dalla parola “valore” per ripercorrere tre anni di successi.
Nella sua lezione che apparentemente doveva analizzare quasi ed esclusivamente la Dop Economy, alla fine ha giocato sull’identità per creare un parallelismo con la Banca e facendo capire come sono emerse quelle premesse (e promesse) legate al futuro.
Lovaglio parla ad una platea francescanamente in silenzio e per certi versi sembra voler catechizzare per metafore il mondo bancario sull’operazione Mediobanca: “Noi vogliamo fare industria, basta banca. Fare solo banca è noioso. Dobbiamo essere vicini al cliente, ripartiamo da zero". Nel finale poi va diritto: "L’operazione è coerente con la nostra ambizione. È mettere i ricavi di Mediobanca - che è il valore aggiunto di questa stessa operazione - insieme ai nostri di Mps che siamo e abbiamo alle spalle una grande storia. Il progetto è insolito? No, è innovativo, divertente, è non convenzionale, una cosa che ci fa sognare, diventare grandi. L'industria -ribadisce Lovaglio - ragiona in termini di discontinuità, la banca ha bisogno di incrementi. Chi rimane fermo non crea valore. E’ proprio la diversità tra le due banche la forza del progetto. Mps ha inventato la Banca e ora siamo pronti a fare i veri innovatori, a fare la storia per altri 500 anni".
Non ci sono solo progetti su carta, perché per Lovaglio la differenza la fa anche il capitale umano: “Sono convinto - dice l'ad di Mps, applaudito da tantissimi dirigenti di Rocca Salimbeni presenti in sala, compreso il vice Direttore Generale Vicario, Maurizio Bai, più volte elogiato da Lovaglio - che la passione, la determinazione e il lavoro duro sono il dna dei nostri dipendenti perché siamo una grande famiglia. Non crei valore se non sei di valore. Devi far accadere le cose e per riuscirci devi farle subito, non rimandarle a domani perché tutto dipende da te. Noi – analizza ancora Lovaglio - abbiamo semplificato il Gruppo, abbiamo fatto un importante aumento di capitale, abbiamo affrontato il problema dei rischi legali ed ho premiato chi aveva davvero il valore di essere premiato, non come accadeva prima. Serve pianificare, programmare. Proprio in questo momento si realizza quel valore che io identifico nelle 5A: avanguardia, amore, autenticità, agonismo, accelerazione”.
L’amministratore delegato, raccontando come si crea fiducia, si assumono rischi e si alimenta una visione attraverso le competenze facendo le cose giuste, ha anche rivelato alcuni passaggi nel risanamento dell’Istituto: “Quando i nostri bilanci sono stati confermati, per la prima volta ho urlato di gioia ed ho avuto la soddisfazione, nel febbraio 2024, di rilasciare la dichiarazione che tanto sognavo da quando sono entrato in Mps: la nostra Banca è la migliore d’Italia”.
“Tornando alla parola valore, mi ha aiutato l’Atlante a riflettere. Il valore – ha evidenziato ancora - è la perseveranza, la pazienza, la convinzione che qualcosa deve accadere. Pianti un seme per far crescere qualcosa e grazie alla passione, alla pazienza ed un sistema virtuoso nasce quel valore. E questa parola mi lega a Mps, a Siena, a quello che c’è nel suo territorio. Tre anni fa, appena entrai dentro la Banca, dissi: ‘wow’. Sentii il profumo della storia che subito mi ha permeato. Quel profumo sapeva di radici che insieme al tronco sono tutto. E senza questi cinque secoli di storia nessun bilancio avrebbe funzionato. Non si crea valore improvvisando. E proprio per questo abbiamo pensato a Mediobanca. Le nostre radici sono così profonde che dovevamo pensare in grande” ha concluso l'ad di Mps, Luigi Lovaglio.
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