Mps, la Fondazione sposa l'operazione Mediobanca. Rossi: "Può portare tanto valore"

“E’ un grande bilancio, con dei numeri veramente fantastici”. Sprizza entusiasmo Carlo Rossi, presidente di Fondazione Mps. I tempi di un Palazzo Sansedoni protagonista dei movimenti bancari sono lontani, ma il presente è solido. E il futuro lo potrebbe essere ancora di più, se l’affare Mediobanca andrà in porto.

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“Credo che questa sia un'operazione che ha una componente di innovazione enorme, perché mette insieme business diversi, la banca commerciale con la banca di investimento che è anche questo molto sfidante naturalmente – ha aggiunto Rossi -. La colgo come una grande operazione che in qualche modo mette al nudo l'omologazione del sistema bancario italiano”.

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E non finisce qui: “È un'operazione che non comporta tagli, perché anche questo è un dato di fatto, un numero di sportelli, normalmente le aggregazioni portano questo, non qui, porta solo complementarietà. Mi sembra che sia un'operazione che possa portare tanto valore al Paese e anche al nostro territorio e alla nostra comunità”.

Nel suo intervento Rossi ha sottolineato l’importanza di supportare la comunità, una della mission della Fondazione. Che chiaramente non può essere quella della banca, almeno come era intesa una volta. “Noi siamo un po' nostalgici di un passato e bisogna stare un po' attenti a come prendiamo questa nostalgia – ha osservato il presidente dell’ente del Palazzo Sansedoni -. Ha un suo valore indubbiamente ma se ci fermiamo alla nostalgia poi. Allora, io ho detto che siamo disponibili e interessati come Fondazione a provare anche a pensare a iniziative di sostegno della comunità, del territorio soprattutto per quanto riguarda i giovani che potremmo fare insieme. Qualche idea ce l'abbiamo, qualcosa già facciamo, potremmo anche ampliarla rinforzarla anche in termini di sostegno alla comunità”.

Se l’operazione andrà in porto, la Fondazione potrebbe diluire ulteriormente la partecipazione dentro Mps, che al momento si attesta allo 0,40% del capitale.