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Soci Mps verso il sì a Mediobanca: oggi l'assemblea

Dopo l’ok di Bpm sembra più vicino il parere favorevole dei due terzi degli azionisti. Equita: “Approvazione altamente probabile”

Aldo Tani

17 Aprile 2025, 06:30

Mps

Non è ancora il tempo delle certezze. Se la vittoria arriverà, sarà sul filo di lana. Quanto basta per Mps, che alla vigilia dell’assemblea odierna può contare su un solido gruppo di sostenitori per dare una spinta all’offerta pubblica di scambio per Mediobanca.

Quindi, Banco Bpm e Anima (che rappresentano il 9% del capitale senese), i gruppi Delfin e Caltagirone (quasi il 10% per entrambi) e Tesoro (11,7%). A questi si sommano alcuni fondi e le fondazioni bancarie. Messi tutti insieme toccano il 50% delle azioni. Se però la percentuale del capitale presente si dovesse attestare tra il 70 e il 75% come da previsione, sarebbero sufficienti a raggiungere i due terzi dell’assemblea.

Soglia, quella del 66,7%, che Rocca Salimbeni continua a indicare come soglia imprescindibile. Lo si evince anche dalla documentazione integrativa richiesta dalla Consob. Nel documento si spiega che gli organi della banca di Rocca Salimbeni non hanno a oggi (14 aprile, ndr) assunto alcuna decisione “in relazione alla determinazione di una eventuale sotto-soglia irrinunciabile ai fini dell'efficacia dell'offerta”.
Nell'informativa a disposizione dei soci che dovranno dare il via libera alla delega per l'aumento di capitale da oltre 13 miliardi al servizio dell’offerta, si aggiunge che “anche in considerazione della circostanza che il periodo di adesione all’offerta verrà avviato solo all'esito dell'ottenimento delle autorizzazioni preventive e dunque non nelle immediatezze della pubblicazione della presente nota integrativa, qualsiasi decisione in merito all'individuazione di una eventuale sotto-soglia verrà assunta dagli organi competenti di Banca Mps entro i termini previsti nella comunicazione ai sensi dell'articolo 102”.
La sicurezza del management montepaschino fa il pari con quella di Equita, che si è sbilanciata in favore di una conclusione positiva. «Come atteso, i cda di Banco Bpm e Anima hanno deciso di votare favorevolmente all’assemblea di Mps del 17 aprile per l’aumento di capitale a servizio dell’operazione Mediobanca - osservano gli analisti -. Complessivamente, Bpm-Anima pesano per circa il 9% del capitale di Mps, che si vanno a sommare all’11,7% del Mef, al 9,8% di Delfin e al 9% di Caltagirone, oltre alla posizione favorevole dichiarata da alcuni fondi e casse, rendendo di fatto l’approvazione altamente probabile”.
Giudizio che non ha smosso la Borsa. Il titolo ha chiuso con una leggera flessione (meno 0,85%) e a chiusura di seduta è stato scambiato a 6,62 euro per azione.

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