SIENA
Voci, indiscrezioni e strategie. Quel tempo oggi appartiene al passato, perché è arrivato il giorno del lancio ufficiale dell’offerta pubblica di scambio volontaria da parte di Mps. L’operazione che nelle intenzioni dell’ad Luigi Lovaglio porterà la banca senese a controllare Mediobanca, creando sinergie assai vantaggiose per gli azionisti e l’istituto stesso.
Per gli investitori ci sarà tempo fino all’8 settembre per aderire alla proposta. Considerata che la quota minima per mettere le mani su piazzetta Cuccia è stata abbassata al 35%, ci sono pochi dubbi che il piano non vada in porto. Rocca Salimbeni dovrebbe già contare su uno zoccolo duro che supera già il 30%, quindi arrivare al traguardo appare una formalità. Nel management montepaschino raggiungere questo livello però non può bastare. Sotto il 51% non c’è la possibilità di attingere ai benefici fiscali dati dalle Dta.
A gennaio quando Lovaglio mosse le pedine, nel mirino è stato posto il 66,7%. Numero accompagnato dalla piena convinzione, ribadita a più riprese nei mesi successivi, di poterci arrivare. Da allora però lo scenario è cambiato. Mediobanca, presa alla sprovvista, ha reagito mettendo sul piatto della bilancia la propria partecipazione dentro Generali (il vero punto di interesse di alcuni azionisti che stanno dietro Montepaschi), in cambio di Banca Generali. Poi, compreso le astensioni dell’assemblea avrebbero potuto mandare in rovina questa strategia, l’ha rinviata a settembre.
Strada quindi spianata per Mps, che con il parere favorevole del Tesoro (ancora l’azionista numero uno) e il via libera della Bce e di tutti gli organi di vigilanza, è pronta a cambiare ancora una volta il corso della propria storia. Sullo sfondo oltre all’arrocamento di Mediobanca, che ha definito la proposta “ostile e non convenientie per i soci”, resta l’indagine avviata dalla procura di Milano sulla vendita del 15% del capitale montepaschino detenuto dal Tesoro. La volontà dei magistrati è chiudere presto il cerchio. Anche Mps spera che di fare veloce nel proprio terreno di gioco.
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