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Economia

Mps riprende la caccia al 67%: nuovo periodo di adesione all’offerta su Mediobanca. Rocca Salimbeni punta al pieno controllo

A tenere banco la successione a Nagel se domani presenterà le dimissioni. Gli analisti: “Lovaglio avrà ruolo di primo piano”

Aldo Tani

17 Settembre 2025, 12:51

Luigi Lovaglio

L'ad di Mps Lovaglio

Uno scatto quasi impercettibile, che però, al tempo stesso, rappresenta la volontà degli azionisti di Mediobanca di non tirarsi indietro. Così le adesioni all’offerta di Mps, nel primo giorno di riapertura, sono arrivate al 62,5%.

Rispetto al punto raggiunto una settimana fa, si tratta di qualche decimale in più. Da parte dell’istituto senese però le somme si tireranno lunedì, quando si concluderà il secondo periodo per aderire: tuttavia è opportuno ricordare che l’azioni acquistate venerdì e nell’ultimo giorno non potranno essere portate in adesione. L’obiettivo prefissato dal management montepaschino è di arrivare al 67%. Soglia che darebbe a Luigi Lovaglio e soci il pieno controllo sulle operazioni. Questo risultato garantirebbe anche una piena sinergia tra le due realtà, anche se gli ambiti di interesse restano ben differenziati.

L’integrazione futura per il momento può restare in stand-by, scavalcata dagli scenari che si aprono in vista del cda di domani. L’attenzione è rivolta alle mosse di Alberto Nagel, che perso il braccio di ferro con il Monte, potrebbe presentare le dimissioni da amministratore delegato di Mediobanca. Circolano già le prime ipotesi di possibili sostituti. I profili che vanno per la maggiore sono quelli di quelli di Gian Luca Sichel e Francesco Saverio Vinci, entrambi considerati come traghettatori. Secondo quanto confidato dall’analista Pietro Calì all’Adnkronos, non è escluso che una voce in capitolo sulle prossime decisioni la possa avere anche Lovaglio: “Sta guidando l’offerta ostile e ha già chiarito di voler sostituire Nagel con un Ceo internazionale di alto profilo. Potrebbe quindi avere un ruolo di primo piano nel definire il nuovo assetto, depositando entro il 3 ottobre 2025 la lista dei candidati al board, compreso il nome del futuro amministratore delegato”.

Intanto c’è da registrare il passo indietro in Borsa del titolo di Montepaschi, che ha perso il 2,87%. A pesare, come su quasi tutto il comparto bancario, la possibilità che il governo rinvia l’opportunità di utilizzare le Dta come crediti fiscali.

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