Economia
Palazzo Salimbeni, sede di Mps a Siena
Le carte saranno scoperte strada facendo. Però intanto il gruppo Caltagirone ha incassato il parere favorevole della Bce ad aumentare la propria partecipazione oltre il 10% dentro Mps. L’autorizzazione era stata richiesta ad agosto prima che fosse completata l’opas su Mediobanca.
In teoria si può spingere fino alle soglie del 20%. Oggi è al 10,2%, mentre il primo azionista è Delfin (17,5%), che aveva compiuto lo stesso iter un mese prima. Un’operazione che potrebbe rilevarsi un jolly prezioso da utilizzare quando verrà il momento di rinnovare il management di Rocca Salimbeni. Con una partecipazione superiore al 10% il gruppo Caltagirone non potrà presentare una lista di maggioranza, ma soltanto sostenerne una oppure farne una di minoranza. In ogni caso l’impegno è destinato a incidere sul futuro del Monte. Uno sguardo al passato l’ha invece rivolto Carlo Cimbri, presidente di Unipol ed ex socio di Mediobanca.
“Siamo azionisti, non guardie repubblicane”, ha affermato il manager a chi gli ricorda le modalità di uscita repentina dei soci storici di piazzetta Cuccia. L’ops di Mps ha favorito l’innalzamento del titolo di cui non si poteva non tenere conto ha spiegato il manager “al di là dell’amicizia personale tra me e Alberto”. Per quanto riguarda l’andamento in Borsa, il titolo ha registrato un lieve rialzo, chiudendo la seduta con un guadagno dello 0,25%.
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