Economia
L'ad di Mps Lovaglio
Gli analisti hanno sete di sapere. Mediobanca, delisting e dividendi. Domande a raffica per comprendere la direzione di Mps dopo l’acquisizione di piazzetta Cuccia. Luigi Lovaglio tiene il punto, ma non si nega una premessa: “E’ un momento fondante per Mps dopo questa operazione. L’adesione importante all’offerta, sia da parte degli azionisti storici sia degli investitori istituzionali italiani ed esteri, che hanno creduto nella nostra visione, sottolinea la forza e il valore di questa unione”. Passaggio necessario prima di dare il via alle danze, partendo dalle sorti del titolo di Mediobanca. “Con un flottante del 14% vediamo che il titolo diventa meno liquido ma è troppo presto per una decisione sul delisting”, spiega il manager. La decisione è legata al nuovo piano industriale, che sarà presentato entro il primo trimestre 2026. Tuttavia, “noi vogliamo mantenere i due grandi marchi: Mediobanca e Montepaschi, ciascuno focalizzato sui suoi segmenti”.
Nello stesso periodo saranno resi noti anche i numeri di chiusura dell’anno corrente. L’utile loro previsto è “superiore a 1,6 miliardi”, mentre il dividendo per azione sarà “in linea” con quello dello scorso anno. Oltre i numeri però c’è la consapevolezza di ciò che succederà. “Creeremo con Mps un terzo polo bancario con un notevole potenziale per crescere anche a livello europeo, abbiamo dei team congiunti che lavorano insieme seguendo una visione strategica comune, con spirito di collaborazione - osserva ancora Lovaglio -. Insieme saremo in grado di far sì che tutto ciò che abbiamo previsto si realizzi: il nostro obiettivo è chiaro e raggiungibile, avere una posizione di leadership nel settore bancario italiano e europeo, creando valore per tutti gli azionisti”.
Impossibile tuttavia per gli analisti non provare a carpire qualche sprazzo di strategia futura, come i rapporti con Anima e Generali. In merito alla prima singergia l’ad chiarisce: “Anima è per noi partner importante, vogliamo continuare a far crescere l’offerta di nostri prodotti, e questo ci permette di rafforzare anche la nostra relazione con Banco Bpm, dato che abbiamo questo partner comune. Per noi questo rappresenta un valore importante, anche a livello strategico, ma al momento siamo totalmente concentrati sulla realizzazione dell’aggregazione industriale con Mediobanca”.
Copione che si ripete anche in merito al colosso assicurativo: “Generali è per noi sicuramente una fonte di ricavi correlata molto positiva ma ora siamo impegnati al 100% sugli obiettivi annunciati”.
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