Economia
Daniele Pracchia, direttore Confcommercio Siena
Qualche timido segnale di ripresa c'è, ma la situazione per il commercio è ancora abbastanza critica. Gli esercenti attendono sempre il Natale per poter fare buone vendite; il contesto attuale è però complicato da vivere per i commercianti del territorio. L'immagine delle tante attività chiuse negli ultimi anni nel centro storico sono ben note ai senesi.
Per Daniele Pracchia, direttore della Confcommercio di Siena, le settimane che portano al Natale stanno portando qualche piccola boccata di ossigeno agli esercenti, ma i segnali di ripresa sono ancora lievi e poco evidenti. “Il periodo attuale spinge ai consumi - afferma - ma l'andamento delle vendite non è comunque pari ad anni precedenti. La situazione è abbastanza critica, e credo che il maggiore responsabile della situazione attuale sia un potere d'acquisto che è costantemente diminuito nel corso degli ultimi anni. Qualche timido segnale di ripresa c'è, ma dovremo aspettare i prossimi mesi per capire se potremo parlare di un andamento strutturale.”
Il direttore di Confcommercio vede nell'erosione del potere d'acquisto il principale responsabile della situazione attuale e delle difficoltà nelle vendite: “L'inflazione ha eroso i redditi di lavoratori dipendenti e autonomi. Ora in tanti si limitano ad acquistare elementi che possiamo definire essenziali, quindi cibo e vestiario nei limiti delle necessità. Non ci sono grossi voli pindarici. Questa è la situazione a Siena così come nelle altre città della Toscana: in generale andrebbe comunque ripensato il modello di sviluppo complessivo del commercio.”
C'è poi il “nemico” costituito dalle vendite online. Un tema sul quale Pracchia vuole comunque fare delle considerazioni: “Non è sempre vero che l'online consenta di risparmiare e che si trovino prezzi molto più bassi rispetto ai negozi fisici. Si devono sempre considerare anche le spese di consegna. Credo che per quel che riguarda l'online l'effetto psicologico conti parecchio. C'è chi pensa di poter risparmiare acquistando in internet, ritenendo che questo possa essere una sorta di panacea da tutti i mali.”
La realtà che si arriva a vivere quotidianamente è quella di un centro storico che ha perso tantissime attività negli ultimi anni. “È un trend che al momento sembra non avere fine - le parole di Pracchia. - Molte attività non sono riuscite a realizzare il ricambio generazionale, un problema pesante e ben noto è poi quello del caro affitti. Gli esercenti continuano ad avere grandissime difficoltà: nel 2026 dovremo affrontare il tema con l'amministrazione comunale. Non c'è più tempo a disposizione, rischiamo di ritrovarci tra qualche anno ad avere una 'città simulacro'.”
Nei mesi scorsi l'amministrazione ha dato vita ad incentivi sul tema. Dice Pracchia: “Vorremmo fare un analisi con l'amministrazione relativamente a quelli che sono stati gli effetti di quelle misure. Forse si dovrebbe pensare a interventi più decisi che possano permettere di incidere sul caro affitti, o ad altri incentivi per aiutare l'artigianato artistico e la nuova apertura di attività.”
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