Il punto
Crisi e inflazione, ma per le feste la ristorazione tiene botta
La crisi sferza i cittadini e l’inflazione resta sopra i livelli di guardia, soprattutto a Siena, che si conferma capitale per quanto riguarda l’aumento dei prezzi. Ma il concedersi un pranzo o una cena fuori, specialmente in un periodo festivo, resta uno sfizio cui pochi hanno intenzione di rinunciare. In questi giorni di avvicinamento a Natale e capodanno i ristoranti della città lavorano a pieno regime e c’è soddisfazione tra gli operatori per il movimento che viene registrato e per il numero di prenotazioni ricevute. A confermare il trend è Davide Porciatti, presidente di Fipe Confcommercio Siena titolare insieme al fratello Roberto del ristorante Bobbe e Davide. “La percezione è assolutamente positiva – spiega – c’è movimento e le prenotazioni non mancano. Viviamo in un momento complesso ma la ristorazione è il settore meno colpito, tiene assolutamente botta”. Entrando nello specifico, Porciatti nota che la clientela è in larga parte composta da turisti italiani. “In maggior numero rispetto agli stranieri – sottolinea – vediamo tante famiglie e gruppi di amici”.
Dunque cenare fuori resta un must irrinunciabile, anche in tempi di vacche magre, ma qualche attenzione in più alla spesa non manca. “Non tanto per quanto riguarda il cibo – osserva Porciatti – ma soprattutto sul vino e le altre bevande. Se prima si spendevano anche 30 euro per una bottiglia, ora se ne sceglie una da 20. E c’è chi prende più piatti da dividere”. Secondo i dati diffusi da Confcommercio Toscana su base Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi), saranno oltre 340 mila i toscani che consumeranno il pranzo di Natale al ristorante, per una spesa complessiva di circa 28 milioni di euro. Un calo quasi impercettibile rispetto allo scorso Natale, si passa dal 10 al 9,3%. Sempre secondo i dati la clientela del pranzo di Natale sarà composta da residenti per il 75%, affiancati dal 19% di turisti italiani e da circa il 6% di visitatori stranieri. 82 euro a testa il costo medio per un menù completo, con un aumento di poco meno del 5% rispetto al Natale 2024, quando era pari a 78 euro.
Porciatti evidenzia inoltre come dietro al positivo scenario ci sia il contributo del Comune che ha saputo allestire. a suo dire, una programmazione natalizia efficace e attraente. “Lo sforzo, che avevamo chiesto – precisa – è stato fatto, al pari della promozione territoriale, c’è soddisfazione. Poi chiaramente si può sempre migliorare”. La buona stella non è soltanto sul cielo di Siena: secondo il monitoraggio del Centro Studi Turistici, un po’ in tutta la Toscana in queste festività natalizie le presenze appaiono in aumento dell’oltre il 2%, con oltre 1,4 milioni di pernottamenti e una crescita significativa della componente internazionale (+4,2%). Protagoniste in particolare città e centri d'arte, insieme a località montane e termali per un complessivo +1,1% di presenze e un +1,8% di arrivi rispetto al 2024. Il presidente di Fipe Confcommercio segnala che anche in vista di Capodanno il flusso di clienti previsto è molto buono e a concorrere c'è la decisione di proporre un grande evento come il concertone di Irama in Piazza del Campo: “Siamo favorevoli ai grandi eventi, portano flussi importanti e tutti ne beneficiano”.
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