Palio di Siena: viaggio dentro le Contrade attraverso i musei scrigni di storia

Un nuovo volume invita a guardare le Contrade da una prospettiva diversa, più intima e meno celebrativa: quella dei loro musei, scrigni spesso poco conosciuti dove si custodiscono storie, oggetti e ritualità che definiscono l’identità dei diciassette rioni. I tesori delle Contrade di Siena – Le sedi museali, pubblicato per il trentennale della Fondazione Mps e curato da Laura Bonelli, prova a raccontare proprio questo mondo raccolto, fatto di oratori, monture, drappelloni, ma anche di saperi tramandati e tradizioni quotidiane che costituiscono il vero tessuto emotivo della città. Il libro parte da un dato che spesso sfugge: le sedi museali non sono un semplice contenitore, ma la prima, autentica casa delle Contrade, luoghi che ne hanno accompagnato la storia ancor prima che nascesse l’idea stessa di museo. Un valore che oggi assume un significato ulteriore alla luce del recente riconoscimento del Palio come “espressione di identità culturale collettiva”, definizione che restituisce la dimensione etno‑antropologica di un rito che vive proprio dentro queste stanze.

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Le risorse distribuite tra Comune e contrade e destinate al rinnovo. Rossi: “Volontà di mantenere vivo un legame storico”. Mocenni: "Una piacevole sorpresa"

Alla presentazione del volume, edito da Sillabe con le fotografie di Andrea Lensini, non sono mancate riflessioni su quanto queste realtà rappresentino un patrimonio non solo storico, ma sociale. Carlo Rossi, presidente della Fondazione Mps, ha spiegato come la scelta del tema sia legata alla volontà di chiudere le celebrazioni dei trent’anni con un omaggio alla comunità senese e al suo sistema di valori. In apertura del libro compaiono anche il saluto del Rettore del Magistrato, Benedetta Mocenni, e una prefazione di Jacopo Tabolli dell’Università per stranieri, mentre la copertina è impreziosita dagli stemmi delle Consorelle disegnati da Pier Luigi Olla. Accanto ai rappresentanti della Fondazione, sono intervenuti studiosi e specialisti: l’antropologa Katia Ballacchino, l’archeologa Gabriella Carpentiero e la stessa Bonelli, che ha illustrato le scelte narrative del volume.