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La Festa

Palio di Siena, pronto a essere svelato il Drappellone di Francesco De Grandi: natura, sentimento e mitologia, chi è l'artista

Grande attesa e curiosità intorno al cencio realizzato dall'artista, noto per l'intensa poetica delle sue opere

Caterina Iannaci

10 Agosto 2025, 13:42

Francesco De Grandi

Francesco De Grandi, il pittore del Drappellone del Palio dell'Assunta 2025

C'è grande attesa per la presentazione del Drappellone del Palio dell'Assunta 2025, la cui realizzazione è stata affidata all'artista Francesco De Grandi, noto per la sua pittura ricca di rimandi storici e letterari e per le sue opere che spaziano dal sacro al profano. La presentazione dell'opera - la quale di consueto sarà svelata all'interno del Cortile del Podestà, alle ore 19, sarà appannaggio della critica d’arte Helga Marsala.

 “Il Palio è sempre stato un mito nel mio immaginario, sin da bambino - ha dichiarato nei mesi scorsi - e non ho mai avuto la fortuna di assistervi dal vivo, ma l'ho sempre visto in tv in lunghi pomeriggi estivi. Per me era ed è sempre stato qualcosa di incredibile. L'occasione di dipingere il Drappellone l'ho presa al volo, immediatamente, senza nemmeno leggere le condizioni. È qualcosa di unico, un'occasione incredibile. Lo vivrò con grande emozione".

Chi è Francesco De Grandi

Nato a Palermo nel 1968, è un artista contemporaneo di grande rilevanza che unisce nella sua opera tradizione e modernità con una forza espressiva intensa e meditativa. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Palermo, ha vissuto e lavorato a Milano e Shanghai, prima di tornare stabilmente a Palermo, dove insegna pittura presso l’Accademia di Belle Arti.

Lo stile di De Grandi si caratterizza per una pittura figurativa che fonde elementi di diversi tempi e memorie artistiche, creando una sorta di “macchina del tempo” visiva. È noto per i suoi colori accesi e brillanti e per la rappresentazione di figure umane ricche di anima, spesso inserite in contesti che evocano la natura rigogliosa o scene di natura sacra e mitologica. I suoi soggetti preferiti spaziano dalla natura ai bambini, fino a temi religiosi e mitologici, raccontati con profondità e senza giudizio morale.

La sua poetica si fonda su un percorso di conoscenza attraverso la pittura, che si fa quasi un atto meditativo. De Grandi attinge ai motivi archetipici della storia dell’arte occidentale e all’iconografia sacra, creando opere che sono rituali visivi di elevazione spirituale. Non di rado, la sua pittura mette a confronto la carne e l’anima, il dolore e la gioia, la realtà e il sogno, in tensioni emotive potenti e raccolte.

Un esempio emblematico è la sua opera con Medea bambina, simbolo di mondo mitologico e contrasti di vita e morte, dove la forte simbologia e i colori vibranti catturano lo sguardo e invitano alla riflessione. Altre opere importanti sono i trittici ispirati a storie sacre o santi eremiti, nelle quali emerge la capacità di fondere narrazione, spiritualità e una visione antropologica profonda del rapporto tra uomo e natura.

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