Palio
Raffaele Gambini, nuovo capitano del Leocorno
Con l'82% dei voti Raffaele Gambini è stato eletto nuovo capitano del Leocorno. Una percentuale importante quella che ha ricevuto dal popolo di Pantaneto per raccogliere il testimone di Marco Minucci.
Che emozione si prova a essere capitano dopo essere stato mangino?
"È una grande emozione. Ho fatto un po' di gavetta, perché comunque sono stato mangino sia nel mandato in cui era capitano Massimo Di Bari, con cui abbiamo riportato anche la vittoria, e poi successivamente nel recente mandato di Marco Minucci. Sono contento per l'esito. Ora però è tutto differente, perché tra essere gregario ed essere capitano le responsabilità sono nettamente diverse. È un ruolo in prima persona, ci metto la faccia."
Sarà un mandato nella continuità il suo con capitan Minucci.
"Sì, indubbiamente. Un mandato nel segno della continuità per tenere ben saldi i rapporti che abbiamo costruito negli anni, sia con le Contrade che con i fantini, e comunque sempre su sull'attenti, perché il Palio è dinamico e quindi bisogna sempre farsi trovare pronti a seconda delle situazioni che si possono verificare".
Ha parlato dei rapporti. Da chi riparte il Leocorno? Da Giovanni Atzeni?
"Giovanni Atzeni è un grande fantino con cui abbiamo un grandissimo rapporto, è un punto di riferimento per la contrada del Leocorno. Così come Carlo Sanna, che è un altro punto di riferimento per la nostra contrada, è un altro rapporto solido e portato avanti negli anni. Abbiamo rapporti anche con altri fantini, perché come ho detto prima, giustamente bisogna farsi trovare pronti a seconda delle varie situazioni che si possono presentare".
Il Palio la metterà subito alla prova, perché il Leocorno corre d'obbligo il 2 luglio.
"Lo sapevo, nel senso che quando ho accettato sapevo benissimo che avremmo avuto un Palio impegnativo, in quanto ci sarà anche la rivale. Ma come è presente la Civetta, è presente anche il Leocorno".
Realizza un piccolo sogno quello di diventare capitano, è qualcosa che lei ha sempre sperato?
"Sicuramente per una persona che ha fatto un percorso all'interno del Palio per la Contrada, arrivare a fare il capitano è l'apice. La cosa che mi rende molto orgoglioso, il segnale che è stato dato dalla Contrada è frutto della voce del popolo. Sono stato chiamato a ricoprire questo incarico e, sinceramente, non ci ho pensato due volte, perché quando la contrada ti chiama e ti dà una grande fiducia, fai male a dire di no. Bisogna rimboccarsi le maniche e prendersi la responsabilità".
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