Siena
Mazzarelli del Pd in Consiglio comunale
La crisi interna al Pd senese, ma anche a livello nazionale (la Schlein medita il congresso anticipato) non trova soluzione. Lunedì 16 giugno il gruppo consiliare dovrà decidere il futuro di Giulia Mazzarelli, attuale capogruppo, in un clima di forti tensioni. In Comune l’atmosfera è pesante: i consiglieri Luca Micheli, Anna Ferretti, Alessandro Masi e Gabriella Piccinni, che hanno chiesto le dimissioni di Mazzarelli, scelgono il silenzio e rimandano ogni dichiarazione a dopo il confronto decisivo. Anche i vertici, con il segretario provinciale Andrea Valenti e la segretaria comunale Rossana Salluce, puntano sul dibattito interno. La capogruppo ha già fatto sapere che non intende lasciare. Il passaggio della guida ad Anna Ferretti, però, appare scontato, ma il modo e le ragioni della scelta continuano ad alimentare tensioni. Accuse di scarsa trasparenza e mancanza di dialogo si moltiplicano tra la base, che osserva con disagio.
A prendere posizione sono I Nuovi Democratici, gruppo diffuso di iscritti a cui ha aderito anche Fiorino Iantorno che chiede una vera svolta: “Il cambio del capogruppo può sembrare una questione interna, ma per chi vuole costruire un’alternativa alla destra che guida Siena da anni è un segnale d’allarme”. Spiegano che il Pd è ancora bloccato da dinamiche e veti che ne frenano il rinnovamento: “Le modalità con cui si sta gestendo la vicenda sono il segno di una continuità con assetti interni consolidati, poco attenti al cambiamento”. Sostituire il capogruppo è legittimo, aggiungono, ma “ci si aspetterebbe che avvenisse per motivi politici chiari, per rafforzare l’opposizione e rappresentare una linea condivisa”.
I Nuovi Democratici spiegano di essersi iscritti al Pd dopo le comunali “per contribuire davvero al rinnovamento”, mossi dalla volontà di affrontare i problemi di Siena: “periferie trascurate, insicurezza, difficoltà economiche, pressione fiscale, perdita di attrattività e mancanza di opportunità per i giovani”. Oggi, secondo il gruppo, “si assiste a dinamiche interne che allontanano i cittadini dalla politica e dal Pd”. Scelte che “sembrano pensate più per conservare gli equilibri che per costruire un progetto politico largo”. I Nuovi Democratici credono “che la strada per una politica utile passi dalla partecipazione, dall’ascolto, dal dialogo e dalla capacità di generare connessioni autentiche con la società”, per questo sentono “il dovere di esprimere disagio” e auspicano “uno spazio nuovo, inclusivo, che dia voce ai bisogni reali”.
L’ex segretario cittadino Simone Vigni, in una dichiarazione social, difende Mazzarelli e invita il Pd a “ricostruire la propria credibilità partendo dal rispetto dei processi e della democrazia interna”.
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