Elezioni regionali, patto scritto Pd-M5s per il Giani-bis: nell'intesa la stazione di Chiusi

Il Pd e il Movimento 5 Stelle hanno ufficialmente siglato l’intesa elettorale con il presidente uscente della Regione Toscana, Eugenio Giani. La firma dell’accordo scritto sancisce per la prima volta un’alleanza formale tra le due forze politiche in Toscana a livello regionale. Al centro dell’intesa ci sono 23 punti programmatici che spaziano dal patto per la legalità, che sarà il primo atto della futura giunta, al reddito di cittadinanza regionale, al salario minimo garantito.

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Fondamentali anche le misure per lo sviluppo infrastrutturale come il raddoppio ferroviario Firenze-Pisa, la chiusura del rigassificatore di Piombino, la revisione del piano regionale dei rifiuti e la ripubblicizzazione dell’acqua nel quadro del progetto Multiutility, la piena valorizzazione delle stazioni di Arezzo e Chiusi-Chianciano Terme, l’implementazione di un modello urbano che bilanci l’accoglienza dei visitatori con la tutela del diritto alla casa per famiglie, studenti e lavoratori. Soprattutto su Firenze, Pisa e Siena.

Eugenio Giani, candidato per il bis, ha affermato: “Questo accordo trasparente e costruttivo vuole essere un esempio di campo largo che si estende a livello nazionale”. Paola Taverna, vicepresidente nazionale del Movimento 5 Stelle, ha sottolineato l’importanza della piena accettazione dei 23 punti da parte del presidente: “Un segno importante di apertura verso prospettive nuove per la Toscana, con al centro sanità pubblica, acqua pubblica e ambiente, queste le ragioni della nostra firma”.

Il segretario regionale del Pd, Emiliano Fossi, ha definito la coalizione come “un fatto molto importante per la Toscana, perché rappresenta un’innovazione e una capacità di interpretare il cambiamento, superando vecchi conservatorismi”. Infine, Irene Galletti, coordinatrice regionale del M5S, ha parlato di un accordo storico e frutto di dieci anni di lavoro, ribadendo che migliorare la vita delle persone è l’unico scopo, per evitare una politica sterile e autoreferenziale.