Montepulciano
In Valdichiana senese l’innovazione non arriva con clamore, ma si insinua negli ingranaggi del quotidiano, trasformando il modo in cui si pensa – e si vive – il turismo. Qui l’intelligenza artificiale non è un effetto speciale da presentare ai convegni, bensì uno strumento che prova a risolvere problemi concreti: capire meglio chi arriva, suggerire percorsi meno scontati, distribuire i flussi e raccontare il territorio con nuove chiavi di lettura. Il progetto che sta mettendo tutto in movimento è Val Smart, promosso dalla Strada del Vino Nobile di Montepulciano e dei sapori della Valdichiana senese. Un’iniziativa nata dentro un territorio che nel 2025 è anche capitale toscana della cultura, e che ha deciso di giocarsi questa occasione non solo esibendo i propri tesori, ma provando a costruire un sistema turistico più intelligente, capace di ascoltare davvero.
La forza del progetto sta soprattutto nel punto di partenza: l’enogastronomia come porta d’accesso. I dati del Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2025 dicono che la Toscana è oggi la regione più desiderata dagli appassionati di vino e cucina, con percentuali che arrivano al 69% tra statunitensi e francesi. Così si è scelto di non fermarsi alla buona tavola: il gusto diventa il pretesto per avvicinare i visitatori a borghi, tradizioni e patrimoni meno conosciuti. L’ecosistema di Ai è composto da due strumenti principali. Da un lato un Chatbot capace di dialogare in modo naturale con chi consulta valgichianaliving.it, raccogliendo preferenze senza risultare invasivo. Dall’altro un Cultural experience planner pensato per gli operatori, che genera itinerari personalizzati utilizzando la metafora della valigia perfetta: il viaggiatore sceglie simboli (una macchina fotografica, un cavatappi, un biglietto per un evento) e l’algoritmo li interpreta come tag culturali, costruendo un percorso su misura. Una tecnologia che, più che sostituire l’uomo, ne amplifica la capacità di comprensione.
Gualtiero Fantoni dell’Università di Pisa, che ha tracciato l’impianto metodologico del progetto, lo sintetizza così: "Ai sì, ma con un chiaro principio di Human in the Loop". Questo significa profilazione etica, supervisione costante e tecnologie usate come supporto, non come rimpiazzo del rapporto umano. Un approccio che intercetta bene la sensibilità dei viaggiatori di oggi, curiosi sì, ma ancora diffidenti verso i sistemi del tutto automatizzati. La sperimentazione è partita da Torrita di Siena, uno dei borghi meno battuti dal turismo di massa. Qui l’Ai è diventata un modo per ampliare le rotte, non per inventare nuovi prodotti. Il processo è stato costruito dal basso: il primo Living Lab, il 28 marzo 2025, ha coinvolto quindici operatori tra guide, albergatori, artigiani, produttori agricoli. Il secondo, il 25 giugno, ha riunito realtà culturali sotto la guida scientifica di Roberta Milano, esperta di marketing turistico-culturale.
"La Valdichiana Senese si conferma una fucina di innovazione - commenta Doriano Bui, presidente della Strada del Vino Nobile. - Il progetto Val Smart rappresenta l’evoluzione naturale del lavoro portato avanti negli ultimi anni e che ha condotto al riconoscimento come capitale toscana della cultura 2025. Il potenziale del territorio ha ancora molto da esprimere in chiave turistica". Nei prossimi mesi l’ecosistema entrerà nella fase decisiva: digital marketing, analisi delle interazioni, ritocchi dell’Ai e poi la presentazione pubblica dei risultati. La sensazione è che la Valdichiana senese non stia solo adottando una nuova tecnologia, ma stia cercando un modo nuovo (più attento, più lento, più rispettoso) di raccontarsi e farsi scoprire. Un modello che potrebbe diventare un riferimento, in Toscana e oltre.
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