Sinalunga
Presidio dei lavoratori della Capaccioli
Lungo incontro ieri in Regione sulla vertenza Capaccioli, l’azienda di Sinalunga, che occupa quarantatré lavoratori e che da qualche mese sta attraversando un periodo non facile, con alcune difficoltà nell’erogazione degli stipendi. Qualche settimana c’era stata una svolta abbastanza importante, imboccando la direzione dell’ideazione di un piano di rilancio dell’azienda, con la cassa integrazione ordinaria che è andata a coprire gli arretrati di ottobre, novembre e dicembre, mentre il contratto di solidarietà andrà a coprire l’anno ormai alle porte. Un sospiro di sollievo per i lavoratori e in generale per il Comune della Valdichiana.
“Nel corso dell’incontro – afferma Daniela Miniero, segretaria della Fiom Cgil di Siena - abbiamo espletato l’esame congiunto per l’apertura della richiesta del contratto di solidarietà per tutto il 2026. Questo è una forma di tutela che si dà ai lavoratori, che otterranno in questo modo un periodo di dodici mesi di copertura economica in caso di contrazione di commesse e quindi di riduzione di orario lavorativo”.
Si tratta però solo di un primo passo verso la risoluzione della vicenda: “Abbiamo già condiviso con l’azienda – prosegue Miniero - di incontrarci nell’anno nuovo per rivalutare e scendere più nel dettaglio su quello che è il piano di rilancio dell’azienda e per discutere anche del piano di rientro delle spettanze salariali che ancora i lavoratori in parte devono avere”.
Rispetto ai mesi scorsi, però, la situazione è decisamente migliorata, merito anche del dialogo continuo che c’è tra l’azienda e le parti sociali: “Siamo fiduciosi – sottolinea Miniero - che, anche se a piccoli passi, stiamo intraprendendo il percorso giusto per poter uscire da questo momento di forte crisi, come ci auguriamo tutti. Noi saremo sempre vigili ovviamente nell’accompagnare i lavoratori in questo percorso per limitare al massimo il danno che potrebbero avere da un momento di forte crisi aziendale. Allo stesso tempo monitoreremo quello che è il piano di rilancio perché possa essere credibile e funzionale al mantenimento di tutte le maestranze”.
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