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Siena

Beko, solamente 7 giorni di lavoro in un mese. Trenta dipendenti pronti ad accettare la buonuscita

Prosegue il lavoro per arrivare alla reindustrializzazione del sito senese di viale Toselli

Gennaro Groppa

15 Maggio 2025, 07:10

Beko

Beko

Nel mese di giugno i dipendenti senesi della Beko saranno in fabbrica e lavoreranno solamente per sette giorni. Per dieci giorni saranno in cassa integrazione mentre per tre giorni consumeranno giorni di ferie. La situazione rimane complicata per loro, nonostante l’accordo siglato al ministero tra la multinazionale e i sindacati. Novità potrebbero esserci, e anzi sono in realtà attese, per quel che riguarda gli incentivi all’esodo: 90 mila euro per lasciare la multinazionale e “alleggerire” il monte stipendi del gruppo. Il tutto in vista della necessaria e ormai dovuta reindustrializzazione. In fabbrica circola la voce che una trentina di dipendenti, sui 299 complessivi, sarebbero ora interessati e quindi propensi ad accettare la buonuscita. Con la quale saluterebbero definitivamente il gruppo e questa lunga esperienza professionale e di vita. Tuttavia le procedure per arrivare alla concretizzazione degli incentivi hanno subìto dei rallentamenti, su questo tasto battono e insistono adesso i sindacati.

Parallelo è invece il lavoro per arrivare alla reindustrializzazione del sito. In viale Toselli ci sono già stati sopralluoghi da parte di tecnici di Invitalia, che dovrà acquisire lo stabilimento: momenti utili per fare valutazioni di vario tipo sull’immobile. Mentre sarebbero in corso trattative con alcuni soggetti che potrebbero essere interessati a portare avanti un’attività imprenditoriale nella fabbrica. Al riguardo regna il massimo riserbo, e d’altronde non è ancora definito il perimetro nel quale il nuovo gruppo potrà e dovrà operare, in primo luogo non è chiaro quanti dipendenti resteranno nella nuova “avventura imprenditoriale”.

Commenta Daniela Miniero, segretaria generale della Fiom Cgil di Siena: “I dipendenti Beko lavoreranno solamente per sette giorni nel mese di giugno. Questi numeri purtroppo non ci sorprendono. Ci avviamo a quella che di fatto è una dismissione del sito, e quindi la produzione va a calare. Ora stiamo vivendo una fase di stallo per quel che riguarda l’attivazione delle procedure per gli incentivi all’esodo. Queste procedure vanno velocizzate e sbloccate, si deve dare operatività all’accordo. Servono risposte dalla politica e dalle istituzioni. Mi auguro inoltre che entro la fine di quest’anno possa essere individuato il soggetto che verrà a reindustrializzare, ciò servirebbe anche a dare un respiro psicologico ai lavoratori”.

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