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Siena

Altri tre dipendenti lasciano Paycare. Cesarano (Fim Cisl) chiede una riunione urgente all'unità di crisi in Regione Toscana

Non ci sono nuove commesse in arrivo e alla fine di dicembre scadranno gli ammortizzatori sociali

Gennaro Groppa

15 Maggio 2025, 20:18

Giuseppe Cesarano alla Paycare

Altri tre dipendenti lasciano Paycare. Il numero dei lavoratori dell’impresa di call center si assottiglia mese dopo mese. Ieri scadevano i tempi per accettare la buonuscita da 28 mila euro lorde: in tre hanno detto sì, terminando in questo modo la propria esperienza lavorativa nell’azienda. Erano 65 i lavoratori di Paycare fino a un paio di anni fa, quando si sono manifestate le prime difficoltà che sono infine divenute una vera e propria crisi. Dopo vari periodi di incentivi all’esodo adesso i dipendenti sono 38: l’impresa è dimagrita e si è “alleggerita” ma ciò non è bastato e non basta a superare problemi e difficoltà. Che si ripropongono in maniera costante e periodica. E gli ammortizzatori sociali dei quali ora stanno beneficiando i dipendenti termineranno alla fine di dicembre. Quel che avverrà dopo rimane un mistero.

Da tempo prosegue la ricerca di una nuova commessa lavorativa. Che pare sempre vicina ad arrivare e che invece non arriva mai. Molti dei dipendenti Paycare, 26 sui 38 rimasti, continuano a lavorare alla commessa Area della Regione Lombardia: un lavoro che andrà a svanire e che in realtà avrebbe già dovuto essere acquisito da un altro committente. Il passaggio di questa attività al nuovo committente è stato rinviato, ma è sicuro che Paycare non potrà più in futuro disporre di tale opportunità lavorativa. Di incerto ci sono solamente i tempi tecnici nei quali questo passaggio si concretizzerà.

La crisi nell’impresa di call center è quindi nera. La Fim Cisl torna ad alzare la voce, e chiede ancora attenzione sulla vicenda. Il segretario generale della Fim Cisl di Siena, Giuseppe Cesarano, ha scritto ieri pomeriggio una lettera indirizzata alla Regione Toscana, e ha chiesto una riunione, da effettuare in tempi rapidi, del tavolo di crisi a Palazzo Strozzi Sacrati. “La situazione del sito produttivo - afferma Cesarano - resta complessa e difficile: dopo quattro anni di ammortizzatori sociali, ad oggi nessuna commessa è in arrivo e si continua a lavorare su una commessa della Regione Lombardia che già sappiamo essere passata a un altro committente. Credo sia ormai indispensabile e urgente coinvolgere anche la Regione Toscana attraverso l’unità di crisi, per aprire un tavolo istituzionale che aiuti a individuare soluzioni concrete. L’attuale ammortizzatore sociale garantisce una copertura solo fino a dicembre: occorre agire subito”.

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