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Siena

Siena, la crisi del lavoro si fa sempre più nera

Dati allarmanti, e il 92% dei nuovi contratti sono a tempo determinato. L'idea di un tavolo straordinario di confronto

Gennaro Groppa

22 Maggio 2025, 07:30

Siena panorama

La crisi nel mondo del lavoro nel territorio senese non si placa. La conferma arriva dai dati, per nulla positivi, relativi a quanto avvenuto nel territorio provinciale senese nel corso del 2024. I numeri sono stati forniti ieri mattina nel corso di una conferenza stampa indetta dalla Fiom Cgil: sono oltre 7 milioni le ore di cassa integrazione effettuate nei dodici mesi da lavoratori nel territorio provinciale, un dato che è superiore del 94% rispetto a quello che era stato registrato appena nel 2023. La crescita in un arco temporale di soli dodici mesi è enorme. Nel 2024 si sono persi nel Senese ben 1200 posti di lavoro, mentre sono 4500 i lavoratori che possono essere ritenuti “a rischio” tra crisi aziendali e cassa integrazione.

Questa tendenza va avanti ormai da tempo e prosegue, con le difficoltà ben note in varie realtà del territorio, a partire da quanto è avvenuto in viale Toselli nello stabilimento della multinazionale Beko alla crisi ormai di lungo periodo della Paycare, impresa di call center che fa capo alla multinazionale spagnola Connecta.

Ieri mattina la Fiom Cgil, attraverso la sua segretaria generale in terra di Siena Daniela Miniero, ha voluto elencare un po’ di numeri, che sottolineano le difficoltà e fotografano uno scenario attuale certamente complicato. E ha al contempo lanciato una proposta, quella di dare vita a un tavolo di confronto e di discussione tra organizzazioni sindacali, organizzazioni datoriali e istituzioni del territorio.

Dichiara Miniero: “Il modello lavorativo di questo territorio non è più sostenibile, la sua tenuta è ormai a rischio. Siena si sta drammaticamente impoverendo. Dobbiamo lavorare per tentare di invertire l’attuale deriva, e si deve essere consapevoli che in futuro questo territorio non potrà vivere solamente di turismo. Le trasformazioni non vanno subite, si deve agire e dare delle risposte”.

Miniero cita altri dati a supporto della sua tesi: “Il 92% dei contratti lavorativi stipulati nel 2024 nel territorio senese sono precari - dice ancora la segretaria generale della Fiom Cgil di Siena. - E nel frattempo i costi nel territorio rimangono alti, e l’inflazione è tra le più alte in Italia. Molti lavoratori spendono circa un terzo del loro stipendio per pagare l’affitto della propria abitazione, e in generale le politiche abitative sono insufficienti. Nel 2024 è sceso sotto la soglia di povertà un ulteriore 3,5% della popolazione. Le criticità sono ben evidenti. Si pensi alla situazione di Beko, dove una multinazionale in sette mesi ha cancellato decenni di storia. Ora l’accordo è stato firmato, ma siamo in una fase stagnante. Una trentina di lavoratori si sono detti propensi ad accettare la buonuscita. Intanto è necessario un serio lavoro per arrivare a una reindustrializzazione credibile”.

La Fiom Cgil propone un tavolo di confronto: “Ci auguriamo che possano prendervi parte le altre organizzazioni dei lavoratori e poi le organizzazioni datoriali e le istituzioni. Noi abbiamo delle idee e ci piacerebbe condividerle. Dobbiamo tutti insieme analizzare la situazione, lanciare nuove sfide, cercare di migliorare la condizione dei lavoratori”.

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