Siena
Beko
“Tra i lavoratori senesi della Beko rimane una condizione di preoccupazione”. A dirlo è la segretaria generale della Fiom Cgil di Siena, Daniela Miniero, dopo la riunione del coordinamento nazionale di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil effettuata ieri mattina. Al centro dell’attenzione ancora vari temi e aspetti, anche dopo la firma dell’accordo al ministero tra azienda e sindacati: manca infatti il decreto attuativo che potrà dare il via agli ammortizzatori sociali per i lavoratori senesi negli anni 2026 e 2027, e al contempo i sindacati chiedono di velocizzare e di dare vita a tutte le pratiche necessarie per concretizzare le buonuscite di quei dipendenti Beko che accetteranno i 90 mila offerti dalla multinazionale per lasciare l’azienda. I sindacati si rivolgono inoltre alle istituzioni, affinché seguano con attenzione e con costanza tutti i passaggi necessari da un lato per l’acquisizione del sito produttivo di viale Toselli e da un altro lato per la sua reindustrializzazione.
“E’ già passato più di un mese dalla firma dell’accordo - sono le parole della segretaria generale della Fiom Cgil di Siena, Daniela Miniero - ma ancora attendiamo i passaggi burocratici necessari per arrivare alla certezza degli ammortizzatori sociali che potranno dare ai lavoratori la copertura economica per gli anni 2026 e 2027. E ricordo che questi ammortizzatori sociali non devono essere per dismissione del sito, ma per una continuità lavorativa. Chiederemo quindi a breve un incontro al Governo per capire a che punto siamo arrivati con questo iter. Sollecitiamo anche l’azienda per l’apertura delle procedure per gli incentivi all’esodo, per velocizzare tutte queste procedure abbiamo già chiesto un incontro sia al Comune che alla Provincia di Siena, ricordando sempre anche i temi sia dell’acquisizione dello stabilimento che della sua reindustrializzazione, un aspetto che per noi rimane prioritario”.
Dichiara il segretario generale della Fim Cisl di Siena, Giuseppe Cesarano: “Durante l’incontro le organizzazioni sindacali hanno ribadito con forza la necessità di sollecitare il Governo nazionale affinché venga emanato al più presto il decreto per il contratto di solidarietà per 24 mesi, fondamentale per garantire adeguato sostegno ai lavoratori. Va monitorato costantemente il percorso di reindustrializzazione del sito, con l’obiettivo di individuare soluzioni concrete e durature per la continuità produttiva e occupazionale. E va verificato lo stato dell’eventuale acquisizione del sito da parte di nuovi soggetti industriali, su cui a oggi non sono giunte comunicazioni ufficiali. L’incontro è stato utile per fare una fotografia aggiornata della vertenza e condividere un piano d’azione sindacale per i prossimi giorni. E’ emersa inoltre l’intenzione di coinvolgere direttamente il sindaco di Siena Nicoletta Fabio, al fine di chiedere un’ulteriore azione di pressing nei confronti del Governo nazionale affinché le istanze del territorio e dei lavoratori vengano ascoltate con urgenza”.
“Ci siamo confrontati in primo luogo sulla procedura per le uscite incentivate per i lavoratori della Beko - aggiunge il segretario generale della Uilm Uil di Siena, Massimo Martini. - Il Governo si è impegnato a decretare un ammortizzatore sociale che non sia per chiusura attività, ma per una continuità produttiva. Dovremo quindi andare avanti su questo aspetto, e le procedure vanno accelerate, i segretari nazionali si confronteranno dunque con l’esecutivo. Le altre necessità che abbiamo posto sono relative all’acquisizione e alla reindustrializzazione del sito. Attendiamo la visita a Siena a luglio del ministro Urso, e aspettiamo dei risultati concreti. Abbiamo inoltre chiesto incontri all’amministrazione comunale e a quella provinciale per tornare a parlare della vicenda Beko. Il presidio va avanti per verificare che gli accordi presi siano rispettati e che si arrivi a risposte concrete nel più breve tempo possibile”.
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