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Montalcino

Brunello P#327: la particella che fa la differenza. Ecco come

Un progetto innovativo realizzato con studio e caparbietà legato a una precisa porzione di territorio

Marco Decandia

12 Aprile 2025, 05:30

Brunello P#327: la particella che fa la differenza. Ecco come

Porta un numero, non un nome: P#327. È un nuovo Brunello che nasce da un tratto di terra, da una particella catastale: la 327, appunto. Un codice che diventa vino. La scelta è di non raccontare una storia, ma di fissare un punto sulla mappa, che si trova sul crinale sud-occidentale di Montalcino, nella zona chiamata Vigna Alta. È un luogo preciso, delimitato, riconosciuto per la sua costanza qualitativa. Annata dopo annata, ha espresso un'identità agricola chiara, distinta, coerente. L'enologo Leonardo Bellaccini ha ascoltato la vigna prima che il vino. Ne ha rispettato il passo. Ha osservato la particella, l’ha vinificata a parte, l’ha lasciata esprimere senza mediazioni. Stessa mano, stesso metodo del Brunello classico. Nessun trucco enologico. Solo il terreno a fare la differenza.

L’annata 2020 è la prima a entrare nelle bottiglie: ne sono state prodotte circa 6.000. Un vino sartoriale, che nasce dal dettaglio, ma che ambisce all’armonia. Non cerca l’eccezione: costruisce la regola, è il Brunello nella sua forma più nitida. E forse, anche la più moderna. Le condizioni climatiche, ideali per maturazione e integrità fenolica, hanno regalato un prodotto di equilibrio e tensione. Rubino luminoso nel calice, il naso affiora su toni netti di frutto rosso, erbe mediterranee, pepe nero. Il sorso è affilato, preciso, vibrante. Il tannino è cesellato, la struttura calibrata. Nessuna ridondanza, solo essenza. Il P#327 si muove su una traiettoria autonoma rispetto al fratello maggiore. Più fine, più dinamico, meno materico. Un Brunello che non alza la voce, ma si fa ascoltare. Un progetto nato da un’osservazione testarda, guidato dalla coerenza del dato agricolo. Ogni elemento si colloca al posto giusto.

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