Siena
Sorrisi e tanta gioia. Nel volto femminile della Comunità Monastica Agostiniana di Santa Maria degli Angeli a Lecceto, a 10 chilometri da Siena, si legge una felicità fuori dall’ordinario. E’ stato un giorno speciale quello di giovedì 8 maggio con l’elezione a Papa del cardinale Robert Francis Prevost. Lo si capisce subito appena entrati nel convento che ci accoglie con la grande scritta “Ilicetum vetus, sanctitatis illicium” e la bandiera della Città del Vaticano.
Alle 12.15, nell’antico eremo testimone di santità che dal XII secolo è custode di preghiera, studio, lavoro e vita comune, undici suore si raccolgono per la funzione cantata. Partecipano, in meditazione e devozione sulle panche della cappella, un uomo e una donna. Alla fine dei salmi un cenno di saluto, le sorelle si ritirano e resta con noi la Madre Priora, Sara Maria: “La designazione di Papa Leone XIV l’abbiamo accolta con molta emozione e grande gratitudine al Signore.
Lei era già qui quando nel 2008 il futuro cardinale Prevost fece visita all’Eremo?
Sì, sono qui dal 2000. Padre Prevost non è venuto solo nel 2008, ma molte altre volte, perché è stato Generale dell’Ordine tra il 2001 e il 2013. Con questo incarico, è venuto più volte a Lecceto per presiedere celebrazioni importanti, per presiedere i Capitoli elettivi, per accompagnare la comunità in momenti significativi della sua vita.
Quindi lo ha conosciuto personalmente. Come lo descriverebbe?
Una persona innamorata di Dio, innamorata di Agostino, innamorata dei fratelli dell’unità del cammino di unità della Chiesa. È una persona amabile, con una grande capacità di ascolto e dialogo, bravo a stare con gli altri in modo fraterno. Ha anche molto discernimento, acume di giudizio, intelligenza nelle situazioni; è una persona molto ricca interiormente.
Ricorda come avete vissuto il momento dell’elezione? Quando è stato pronunciato il suo nome di battesimo, avete capito subito?
Sì, subito. Ci siamo molto emozionate, ognuna a modo suo, e abbiamo espresso la nostra gioia e commozione.
Papa Leone XIV che cosa potrà portare alla Chiesa oggi? E quale messaggio per il mondo? Ci sono delle frasi che l’hanno colpita?
Sì, ha parlato dell’amore di Dio che abbraccia tutta l’umanità, ha parlato dell’unità, della pace. Ha detto una frase che credo abbia colpito tutti gli agostiniani: ‘Io sono figlio di Agostino’. Essere figlio di Agostino significa avere un grande amore per la Chiesa, un grande amore per l’umanità e lavorare instancabilmente per l’unità, nella comunione. Proprio il carisma agostiniano è la ricerca dell’unità e della comunione.
Andrete a trovarlo a Roma?
Speriamo di avere l’occasione di incontrarlo, ma non posso dirlo con certezza.
Avete potuto parlare con il Cardinale Augusto Paolo Lojudice? Avete avuto modo di scambiarvi qualche parola, magari un saluto?
Il Cardinale è stato così gentile da inviarci un messaggio di saluto. Molto bello e intimo.
Cosa significa questa elezione di Papa Leone XIV?
L’elezione di un Papa è sempre un’esperienza della Chiesa guidata dallo Spirito, sia nel momento dell’elezione sia dopo. Noi confidiamo in questo, nella grazia che il Signore ha donato al Padre Prevost. Il pontificato di Leone XIV è nelle mani di Cristo che lo ha scelto, e su questo riponiamo la nostra fiducia.
Vi aspettavate che scegliesse il nome Leone? Era una possibilità che pensavate?
Non lo so, e sinceramente non ce lo aspettavamo.
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