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Siena

Papa in cammino: chi sono i 4 pontefici senesi nella storia

Alessandro III fece sottomettere Federico Barbarossa, Pio II si costruì la città ideale

Marco Decandia

10 Maggio 2025, 06:30

Papa Leone XIV

Con l'elezione di Robert Francis Prevost, che si è scelto il nome di Leone XIV, l'argomento Papa è tra i più gettonati del momento. Anche Siena ha avuto, nella sua storia, quattro pontefici. Conosciamoli

Alessandro III (1159–1181), al secolo Rolando Bandinelli, giurista e teologo, fu protagonista di un lungo scontro con l’imperatore Federico Barbarossa, che non ne riconobbe l’elezione nel 1159, favorendo l’insediamento di numerosi antipapi. Alessandro cercò sostegno presso i Comuni italiani, favorendone l’autonomia politica, e nel 1177, dopo la vittoria della Lega Lombarda a Legnano, fu riconosciuto ufficialmente da Federico, che gli si sottomise. Durante il suo pontificato, promosse la centralità papale nella cristianità, difese i principi canonistici contro l’ingerenza imperiale e convocò il Terzo Concilio Lateranense (1179), che stabilì il principio della maggioranza dei due terzi per l’elezione del Santo Padre. Sostenitore della pace, avviò riforme per arginare la corruzione del clero e riaffermare la moralità ecclesiastica. In suo onore, nel 1168, fu fondata la città di Alessandria.

Pio II (1458–1464) Enea Silvio Piccolomini, fu umanista, poeta e diplomatico. Dopo una giovinezza mondana e filopolitica, si convertì sinceramente alla causa ecclesiastica. Divenuto papa nel 1458, cercò di conciliare ideali umanistici e riforma della Chiesa. Lottò invano per promuovere una crociata contro i Turchi, culminata nel fallito raduno di Ancona (1464), dove morì. Fu un intellettuale raffinato, autore di opere storiche, lettere e del primo abbozzo di idea unitaria del continente Europa. Favorì le arti e la cultura, trasformando la nativa Corsignano in una città ideale rinascimentale: Pienza.

Pio III (1503), nato Francesco Todeschini Piccolomini, fu nipote di Pio II. Di formazione umanista e canonista, fu creato cardinale giovanissimo. Eletto papa nel 1503 dopo la morte di Alessandro VI, il suo pontificato durò solo ventisei giorni. Morì probabilmente per malattia, forse aggravata da intrighi politici. Sebbene non abbia lasciato un’impronta duratura, la sua elezione fu percepita come tentativo di restaurare la moralità e la legalità dopo il controverso pontificato dei Borgia.

Alessandro VII (1655–1667) Fabio Chigi, fu uomo colto, teologo e poeta. Come papa si distinse per una rigida moralità e per il rifiuto del nepotismo nei primi anni, salvo poi ricorrervi in parte. Ostile al giansenismo e al gallicanesimo, affrontò tensioni con la Francia, poi mitigate da una solenne ambasceria di Luigi XIV. Fu grande mecenate: chiamò Bernini a completare piazza San Pietro e sostenne arte e scienze secondo lo spirito barocco. Si oppose alla scienza galileiana, ma promosse l’erudizione e la cultura classica. Morì lasciando un’immagine complessa, divisa tra austerità morale e splendore artistico.

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