Siena
Istituzioni e forze dell’ordine fanno quadrato per frenare l’escalation di violenza che si sta registrando nelle ultime settimane a Siena.
Dopo la riunione del comitato sull’ordine e la sicurezza in Prefettura di domenica, ieri mattina si è svolto un summit di due ore anche in Procura. Presenti il procuratore capo di Siena Andrea Boni, il questore Ugo Angeloni e il comandante dei carabinieri, Angelo Pitocco.
Un incontro per fare il punto della situazione e redigere un piano d’azione per fornire risposte puntuali e determinate in termini di sicurezza, nonché un segnale chiaro e preciso. Dopo i gravi fatti del fine settimana, già ieri il livello di attenzione appariva ulteriormente alzato, specialmente tra piazza Gramsci e piazza Matteotti, zone caldissime e teatro degli ultimi fatti di cronaca. In serata poi il questore ha presenziato alla riunione del Magistrato delle Contrade, mentre un secondo comitato potrebbe svolgersi a breve.
Intanto sono in corso indagini serrate da parte della Questura per identificare e punire i coinvolti nelle risse. Secondo quanto ricostruito e riferito anche da alcuni testimoni, lo scontro sarebbe partito da piazza Gramsci. Due i gruppi a confronto, uno composto da giovani di origine perlopiù nordafricana, l'altro da pakistani. Pare che ci siano stati degli screzi anche nei giorni prima alle fermate del bus tra due soggetti di diversa etnia, tali da accendere gli animi.
Fatto sta che sabato pomeriggio le due fazioni sono arrivate a fronteggiarsi, decine le persone coinvolte, in mezzo alla gente a passeggio e per negozi e bar. Calci, botte ma non risulta alle forze dell’ordine l’utilizzo di machete o chiavi inglesi.
“Alcuni di loro erano incappucciati”, riferisce la titolare della tabaccheria, che poi osserva: “Abbiamo avuto moltissima paura, le persone si nascondevano dentro le attività, da noi è entrata una mamma con le sue bambine”.
“Tanti commercianti si trovano costretti a dover chiudere in anticipo le proprie attività sperando così di evitare danni sia fisici sia personali per la propria attività”, afferma un’altra commerciante Alessandra Damiani.
La rissa si è poi spostata all'interno del Conad dove un ragazzo è stato inseguito da altri soggetti e ne è nata una colluttazione, col giovane rimasto ferito e sanguinante, forse colpito da una bottiglia, tra la paura degli avventori che lo hanno soccorso.
Gli accertamenti della Questura sono volti a ricostruire i fatti e il movente che avrebbe portato all’inasprimento di tali violenze: si ipotizza un regolamento di conti nell’ambito di una faida per il controllo dello spaccio di droga tra cittadini stranieri e giovani minorenni del territorio, già attenzionati dalle forze dell’ordine. Non è esclusa l’esistenza di collegamenti tra quanto avvenuto sabato pomeriggio e il violento scontro di via Pianigiani di martedì 8 aprile.
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