Cronaca
Nell’appartamento dove viveva Chiara Poggi sono state rinvenute una sessantina di impronte che non hanno trovato una corrispondenza nel corso delle indagini sulla sua uccisione che sono state effettuate fino a oggi. La Procura di Pavia, che ha riaperto le indagini, vuole vederci più chiaro: si spiega così la decisione di acquisire i dna di varie persone che possono avere avuto dei contatti con la giovane che fu uccisa il 13 agosto del 2007.
Nelle intenzioni della Procura c’è anche il desiderio di andare ad analizzare alcuni oggetti che furono rinvenuti nella pattumiera dell’abitazione, e che non sono stati analizzati. L’intento è quello di verificare eventuali altre tracce di dna. Tra gli oggetti in questione ci sono un Estathè, un piattino di plastica, confezioni di cereali e biscotti e un vasetto di Fruttolo.
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