SIENA
Daniele Pieroni, nato a Pescara nel 1961 e affetto dal morbo di Parkinson dal 2008, è stato il primo caso di suicidio medicalmente assistito in Toscana dopo l’approvazione della legge regionale entrata in vigore a febbraio 2025. La sua scelta, compiuta il 17 maggio scorso nella sua casa a Chiusi (Siena), è stata realizzata con lucidità e serenità, grazie alla normativa che ha regolamentato tempi e modalità del suicidio assistito, nonostante l’impugnazione della legge da parte del Governo Meloni alla Corte Costituzionale.
Poeta di raffinata cultura e versatile intellettuale, Pieroni aveva capito fin da giovanissimo che la sua strada sarebbe stata la poesia. Cresciuto a Roma dopo essersi trasferito da Pescara a dieci anni, ha pubblicato il suo primo libro di poesie, "Scritti", nel 1984, iniziando con uno stile sperimentale per poi concentrarsi su forme metriche e sonorità, influenzato anche dalla sua passione per la musica e il pianoforte. Nel corso della sua carriera ha scritto poesie, saggi, libretti d’opera — tra cui la celebre messinscena “Vittoria Colonna e Michelangelo” — e ha diretto la rivista letteraria "Ritmica" dell’Università La Sapienza di Roma.
Premiato nel 1997 con il premio Erato-Farnesina dal Ministero degli Esteri, Pieroni ha vissuto anche all’estero, tra Montreal, San Pietroburgo e Stoccarda, e negli ultimi anni si era stabilito in Toscana. Nel 2021 a Chiusi ha vinto il premio "Montale Fuori di Casa" nella sezione poesia e musica, riconoscendo la sua raffinata poetica e la sua profonda cultura trasversale.
Pieroni, uomo riservato ma aperto al confronto con la realtà, aveva maturato negli ultimi venti anni una fede profonda, rielaborando il suo rapporto con Cristo e cercando l’essenzialità nelle parole, come testimoniato dalla sua poesia. La sua scelta del suicidio assistito si configura anche come una presa di posizione netta su un tema delicato e di grande attualità.
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