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Siena

Guerra Israele-Iran, il racconto di Massimo Bianchi: "A Gerusalemme siamo stati svegliati alle 3 di notte dalle sirene nelle strade e dagli alert nei telefonini"

Ieri l'ex assessore è riuscito a tornare in Italia salendo su un aereo nella capitale giordana Amman

Gennaro Groppa

15 Giugno 2025, 13:38

Massimo Bianchi con il cardinale Pizzaballa

Massimo Bianchi con il cardinale Pizzaballa

Il cardinale Augusto Paolo Lojudice è ancora bloccato in Giordania, e non ha potuto lasciare il Paese. Dovrebbe riuscire a farlo oggi, quando è in programma il suo ritorno in Italia con un volo che partirà dalla capitale giordana Amman e arriverà a Milano. Chi invece è riuscito a tornare in Italia è Massimo Bianchi, che era ospite della delegazione toscana che ha effettuato il pellegrinaggio a Gerusalemme. Bianchi, ex assessore comunale e attuale priore della contrada della Torre e presidente del Consorzio per la tutela del Palio, ha avuto la possibilità di salire su un volo che ieri mattina lo ha portato da Amman a Roma.

Nel pomeriggio di ieri è rientrato a Siena, dopo avere vissuto giornate certamente non semplici. Questo il suo racconto: “I primi giorni del pellegrinaggio erano stati veramente belli, improntati sull’ascolto. Abbiamo visto con i nostri occhi quanto le locali comunità cattoliche lavorano, con ebrei e palestinesi, per essere parte di una mediazione. Il loro è un ruolo che viene riconosciuto come importante”. La delegazione toscana, guidata dal cardinale Augusto Paolo Lojudice che è il presidente della Conferenza episcopale toscana, è rimasta dalla scorsa domenica a Gerusalemme, dove ha incontrato anche il patriarca di Gerusalemme dei Latini, cardinale Pierbattista Pizzaballa.

Nella notte tra giovedì e venerdì l’attacco israeliano all’Iran. “Siamo stati svegliati dagli alert che sono arrivati sui telefonini - racconta Massimo Bianchi - e a Gerusalemme hanno iniziato a suonare le sirene per le strade. Il mattino seguente alle 7,30 è stata celebrata la messa al Santo Sepolcro, poi ci è stato consigliato di lasciare la città vecchia perché la situazione si stava facendo sempre più complessa. Così siamo saliti su un pullman che ci ha portati al confine con la Giordania, e dopo lunghe operazioni di frontiera siamo passati e siamo poi arrivati fino ad Amman, dove siamo stati accolti al Terrasanta College dai frati della Custodia di Terra Santa. La sera abbiamo cenato con il nunzio apostolico in Giordania e con l’ambasciatore italiano in Giordania”.

“La situazione è molto complicata - conclude Bianchi. - Per quello che ho visto le popolazioni non vogliono la guerra, ma la politica passa sopra alle loro teste. Dopo il 7 ottobre 2023 il rancore degli israeliani è fortissimo, la gestione è certamente molto complicata”.

Intervistato da Radio Vaticana, il cardinale Lojudice ha affermato: “Siamo sempre in atteggiamento di preghiera. La pace è possibile nonostante tutte le assurdità che la mente umana mette in atto per distruggerla. Ci sono situazioni complesse che non riguardano solo due parti che si fronteggiano, qui c’è qualcosa di più profondo, radicato, che viene dal passato e si proietta nel futuro. Un futuro che non è roseo, quello che sta accadendo avrà conseguenze che dureranno decenni”.

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