Lunedì 06 Ottobre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

Siena

David Rossi, una morte misteriosa che ancora divide. Nuove ombre, l'ipotesi colluttazione e il giallo dell'orologio, si riapre il caso?

Fa sempre parlare la controversa fine del manager Mps: le ultime novità potrebbero portare a una svolta

Caterina Iannaci

02 Luglio 2025, 21:04

David Rossi

David Rossi

La morte di David Rossi, responsabile della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena, resta uno dei casi italiani di cronaca nera e giudiziaria più controversi. Dodici anni dopo quella sera del 6 marzo 2013, la vicenda continua a far parlare e si arricchisce sempre di nuovi elementi, con le ombre che non si riescono proprio a diradare. 

Le ultime novità: il giallo dell’orologio

La Commissione d'Inchiesta fuori dal Palazzo Salimbeni, sede di banca Mps

L’attenzione della Commissione parlamentare d’inchiesta si è recentemente concentrata su un dettaglio cruciale: l’orologio di David Rossi. Un nuovo esame delle immagini video della caduta, condotto dal Ris e presentato in plenaria dal tenente colonnello Adolfo Gregori, ha evidenziato che l’orologio non era più al polso di Rossi al momento della caduta e risultava già diviso in cassa e cinturino. Le immagini mostrano la cassa dell’orologio che, dopo l’impatto al suolo, schizza contro il muro, mentre il cinturino cade accanto alla scarpa di Rossi. Questo dettaglio alimenta nuovamente l’ipotesi di una colluttazione: l’orologio si sarebbe staccato durante un possibile scontro fisico, poco prima della precipitazione, e sarebbe stato poi lanciato nel vuoto separatamente dal corpo.

La famiglia di Rossi, da sempre scettica sulla tesi del suicidio, vede in questi nuovi accertamenti una conferma delle proprie convinzioni. Carolina Orlandi, figlia della compagna di Rossi, sottolinea come per la prima volta non sia un perito di parte, ma la stessa Commissione a riconoscere che l’orologio si sia staccato prima dell’impatto, rilanciando così la richiesta di verità e giustizia.

Carolina Orlandi, la figlia della compagna di David Rossi

Altre ombre: indaga la Dda di Bologna

La Commissione parlamentare d’inchiesta ha deciso di inviare alla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Bologna una mole significativa di documenti investigativi e giornalistici per approfondire un possibile collegamento tra la morte del manager e le infiltrazioni della ’ndrangheta nell’ambiente finanziario senese.

Questa decisione rappresenta una svolta importante, poiché finora le indagini erano state gestite principalmente dalla Procura di Siena, territorio nel quale la famiglia Rossi ha sempre sollevato dubbi e sospetti, lamentando una certa chiusura e la mancanza di un approccio critico verso le risultanze investigative. Carolina Orlandi, figlia della compagna di Rossi, ha espresso sollievo e soddisfazione per il coinvolgimento di un tribunale diverso, auspicando che questa nuova fase possa finalmente fare luce su aspetti finora oscuri della vicenda.

La sede della Procura di Siena, in viale Rinaldo Franci 

Il presidente della Commissione, Gianluca Vinci, ha sottolineato come l’obiettivo sia quello di indagare senza pregiudizi, rivalutando anche le perizie medico-legali e la ricostruzione tridimensionale della caduta di Rossi, elementi che negli anni hanno alimentato interpretazioni contrapposte sulla dinamica del decesso. La famiglia e la Commissione intendono infatti approfondire i segni rinvenuti sul corpo di Rossi, che non sono stati completamente spiegati e che potrebbero indicare una colluttazione o un’aggressione prima della caduta.

L’ipotesi di un coinvolgimento della ’ndrangheta si inserisce in un quadro più ampio di infiltrazioni mafiose nella finanza toscana, con presunti intrecci tra potere economico e criminalità organizzata. La Dda di Bologna, con la sua esperienza specifica in materia di antimafia, è ritenuta più adatta a valutare queste connessioni, anche alla luce di alcune segnalazioni e testimonianze raccolte dalla Commissione.

Questa nuova fase investigativa si aggiunge ai recenti sviluppi che hanno rilanciato l’ipotesi di una colluttazione prima della caduta di Rossi, come dimostrato dall’analisi tecnica del RIS sul video della caduta, che ha evidenziato come l’orologio del manager si sia staccato dal polso in un momento antecedente all’impatto, suggerendo una possibile lotta.

I passaggi chiave della vicenda

David Rossi viene trovato senza vita nel vicolo Monte Pio, sotto la finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni, sede storica della banca senese. La sua morte avviene in un momento di grande turbolenza per il Monte dei Paschi, coinvolto nello scandalo dell’acquisizione di Antonveneta e sotto la lente della Guardia di Finanza. Rossi, pur non essendo indagato, aveva subito una perquisizione pochi giorni prima.

Il vicolo Monte Pio, dove è caduto David Rossi 

Le indagini della Procura di Siena si sono concluse per ben due volte con l’archiviazione come suicidio, avvalorate anche dal ritrovamento di biglietti di addio scritti a mano e da segni di autolesionismo sui polsi di Rossi. Tuttavia, molti elementi non tornano: tra questi, la presenza di ferite sul dorso del polso che, secondo alcuni accertamenti, non sarebbero compatibili con l’autoinflizione. Inoltre, i video delle telecamere mostrano che due persone si avvicinarono a Rossi mentre era ancora in vita, senza però prestare soccorso.

Un altro episodio controverso riguarda la gestione della scena del crimine: secondo la testimonianza del colonnello dei carabinieri Pasquale Aglieco, il pm avrebbe toccato oggetti personali di Rossi e ricomposto le lettere di addio, fatto che ha sollevato dubbi sulla corretta conservazione delle prove.

Le indagini e le inchieste

L’istituzione della Commissione parlamentare d’inchiesta nel 2021 ha segnato una svolta, con il mandato di ricostruire in modo puntuale i fatti e accertare eventuali responsabilità di terzi. Nonostante due archiviazioni per suicidio, la Commissione continua a raccogliere elementi che potrebbero riaprire scenari diversi, come quello dell’omicidio, sostenuto dai familiari e da una parte dell’opinione pubblica.

La battaglia per l'assicurazione

David Rossi insieme ad Antonella Tognazzi

La vedova di Rossi, Antonella Tognazzi, parallelamente ha chiesto un risarcimento milionario a MPS sostenendo che un intervento tempestivo avrebbe potuto salvare la vita al marito. La Corte di Cassazione ha però respinto la richiesta, ritenendo che i traumi fossero troppo gravi per consentire la sopravvivenza anche con soccorsi immediati. Questa sentenza non ha però spento il dibattito sulle responsabilità della banca e sulle misure di sicurezza adottate.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie