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Chiusdino

Il Comune rinuncia ai terreni dove dovrebbe nascere l'invaso artificiale. Oporti: "Decisione controproducente".

Il capogruppo di Per Chiusdino: "Si getta la spugna invece di essere protagonisti della futura grande opera idraulica fondamentale per questa zona"

Caterina Iannaci

08 Agosto 2025, 17:37

chiusdino comune

Dibattito particolarmente acceso nel consiglio comunale di Chiusdino per la decisione dell’amministrazione di rinunciare all’acquisizione di alcuni terreni a destinazione agricola, richiesti al Demanio nel 2013 e oggi considerati non più funzionali agli scopi originari. Una scelta che non è passata inosservata, soprattutto per le implicazioni future legate alla realizzazione dell’invaso previsto sui fiumi Feccia e Merse, opera che coinvolgerà in larga parte proprio il territorio comunale. A criticare duramente la delibera è stato il Gruppo Per Chiusdino, che riteneva strategico il mantenimento di quelle aree all’interno del patrimonio comunale. Secondo il capogruppo Francesco Oporti, la rinuncia rappresenta un passo falso che potrebbe indebolire il ruolo del Comune nella definizione del progetto del lago artificiale, destinato a diventare il più grande della Toscana meridionale.

"Il Comune si è tirato la zappa sui piedi – commenta Oporti.  – Aveva la possibilità di far valere la propria voce al fine di addivenire alla realizzazione di un enorme progetto, indispensabile per contrastare le siccità stagionali, volàno economico per l’intera zona. Chiusdino aveva la possibilità, con questi terreni che non si sono rivelati utili allo scopo originariamente prefissato (cioè come agevolazione a giovani imprenditori agricoli per iniziare l’attività e mantenere le coltivazioni), di dire la propria sulla futura grande opera idraulica che questa parte della regione aspetta da decenni".

Per il gruppo di opposizione, la decisione dell’amministrazione equivale a un passo indietro su un tema destinato a tornare presto al centro del dibattito pubblico: “Riteniamo che, per gli interessi di Chiusdino, questa rinuncia equivalga ad aver gettato la spugna su un tema che andrà presto affrontato e su un’opera che poteva vedere Chiusdino protagonista. Il nostro Gruppo ha votato compattamente contro la deliberazione per disfarsi di tali superfici, un provvedimento del tutto intempestivo di cui si poteva e si doveva fare a meno". Il confronto resta aperto, con la questione dell’invaso e della gestione del territorio che si conferma uno snodo cruciale per le future politiche ambientali ed economiche del Comune.

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