Il caso
La professoressa Cristina Cattaneo
Cristina Cattaneo, rinomata patologa forense e antropologa medica, è stata incaricata dalla Procura di Pavia per un nuovo e decisivo ruolo nelle indagini sul delitto di Chiara Poggi, la giovane assassinata a Garlasco nel 2007. Nota per la sua esperienza in casi celebri come quelli di Yara Gambirasio, Elisa Claps e delle Bestie di Satana, Cattaneo è specializzata nel far "parlare i morti", cioè ricostruire circostanze di morte, identità e dinamiche di delitti attraverso l’analisi dei corpi, anche in condizioni di decomposizione o frammentazione.
Chiara Poggi, il suo omicidio fa sempre discutere
Chi è Cristina Cattaneo
Professoressa Ordinaria di Medicina Legale presso l’Università degli Studi di Milano, dove insegna anche Antropologia, è Direttrice del LABANOF, Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense e del MUSA (Museo Universitario delle Scienze Antropologiche, mediche e forensi per i diritti umani). E’ consulente e perito per diversi Tribunali in Italia e in Europa per questioni medico legali e antropologico forensi e coinvolta con l’Ufficio del Commissario Straordinario per le Persone Scomparse nell’identificazione dei migranti morti in mare. Si occupa di vittime di violenza sessuale e domestica, della valutazione medico legale dei richiedenti asilo vittime di tortura e dei minori stranieri non accompagnati. Nel 2021 è stata una dei più citati scienziati forensi a livello internazionale ed è co-Editor in Chief della rivista “Forensic Science International”. E’ stata vincitrice della Adelaide Medal, riconoscimento scientifico della International Academy of Forensic Sciences, e del Clyde Snow Award dell’American Academy of Forensic Sciences per l’attività di lavoro e di ricerca nelle scienze forensi e umanitarie. Nel 2017 le è stato conferito il titolo di Commendatore della Repubblica Italiana.
L'incarico: una nuova relazione sulla morte di Chiara
Il suo compito attuale riguarda un riesame medico-legale approfondito delle cause della morte di Chiara Poggi, delle lesioni e dei reperti raccolti durante l’indagine a partire dal 2007. Questo include anche la verifica della scena del crimine e delle procedure di raccolta del materiale biologico, in particolare rispetto al dubbio sollevato dalla presenza di un DNA maschile ignoto rinvenuto su una garza usata nell’autopsia di Chiara. Le analisi recenti hanno identificato questo DNA come proveniente da un altro cadavere sottoposto a esame autoptico nello stesso periodo, ipotizzando una contaminazione accidentale degli strumenti di laboratorio.
La professoressa Cattaneo nel corso di una intervista in tv
La nomina di Cattaneo si propone quindi di fornire una valutazione più ampia e aggiornata degli elementi medico-legali, superando i limiti e le lacune delle indagini iniziali. L’expertise multidisciplinare di Cattaneo, che coniuga medicina legale, antropologia e archeologia, è vista come un importante valore aggiunto per cercare di chiarire aspetti fondamentali del delitto, come la dinamica dell’omicidio (ad esempio se sia stato commesso da una o più persone) e il tipo di arma impiegata, questioni ancora non definite dopo quasi due decenni.
In particolare, la Cattaneo dovrà fugare i dubbi su cosa durante l'autopsia, rivedendo la relazione del medico legale del tempo, Ballardini, per formulare una nuova relazione, con dettagli su elementi quali i tagli sulle palpebre, il foro sulla tempia, le molteplici tipi di fratture causate da corpo contundente. Poi l'orario preciso della morte. Da molte di queste risposte si potrebbe capire se Chiara è stata uccisa con due armi diverse.
Conosciuta anche con il soprannome "Bones" per l’eccellenza del suo lavoro forense, Cristina Cattaneo rappresenta una figura di riferimento che può incidere significativamente su un caso così complesso e controverso, puntando a sfruttare tecniche forensi di ultima generazione per riesaminare vecchi reperti e dati, pur con il limite insito nel fatto che alcuni elementi essenziali non furono rilevati o documentati all’epoca.
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