La vertenza
Beko, prosegue l'impegno dei sindacati
Leonardo sbarca a Siena per la reindustrializzazione del sito di viale Toselli? Dai sindacati un sì convinto: garantirebbe solidità. Ad approvare l’ipotesi sono le sigle che ieri hanno firmato presso l’azienda Beko la procedura 223 che assicura a 13 lavoratori l’uscita incentivata con NASpl dalla multinazionale (altri 14 sono già fuoriusciti senza la copertura). Nelle prossime settimane ci saranno i primi sopralluoghi dei soggetti selezionati da Sernet e verso metà settembre, e comunque entro il giorno 17, potrebbero arrivare le prime indicazioni, e i sindacati si confronteranno con azienda e advisor per capire quali saranno le mosse.
L’indiscrezione lanciata su queste colonne ha già diviso qualcuno, visto la tipologia di produzioni affidate a Leonardo (velivoli militari e droni, elicotteri, cyber e sicurezza, elettronica, aerostrutture, sistemi uncrewed, spazio, automazione) ma il focus dei rappresentanti dei lavoratori resta sulla questione lavoro. “E’ auspicabile l’intervento di un’azienda della portata di Leonardo, già presente in tutte le province toscane, anche in quella senese ad Abbadia San Salvatore con 100 addetti” ha detto il segretario generale della Uilm Uil di Siena, Massimo Martini, che sottolinea: “Leonardo garantirebbe solidità strutturale ai lavoratori, non è opportuno adesso discutere della eventuale produzione, se di armamenti o componenti. Noi vogliamo un reindustrializzatore strutturato, di portata importante e credibile, che porti lavoro a Siena” tiene a ribadire. “Qualora ci fosse un interessamento da parte di Leonardo – aggiunge Giuseppe Cesarano, segretario generale della Fim Cisl di Siena – ben venga. Stiamo dietro solo a fatti concreti, ci vuole la responsabilità politica e sociale di portare lavoro, ci mettiamo pancia a terra per trovare soluzioni”.

“La voce su Leonardo circolava già nei mesi scorsi, non abbiamo contezza se arriverà o meno o se ci sarà più di un soggetto, c’è massima riservatezza – conclude sul tema la segretaria generale della Fiom Cgil di Siena Daniela Miniero, più cauta nell’esporsi - monitoriamo il percorso a tutela dei lavoratori, per evitare azioni speculative di cui siamo già state vittime”.
Tornando alle uscite dalla Beko, al momento 30 persone non saranno più in forze all’azienda ed entro novembre ne usciranno altre. Intanto si aprono nuove dinamiche legate alla rotazione della cassa integrazione in vista della chiusura della produzione, prevista il 31 dicembre. Settembre sarà un mese con i lavoratori molto presenti in azienda, la quale però ha ridotto il lavoro di un turno, quindi qualcuno sarà in esubero e rischia di fare cassa integrazione a zero ore. Su questo ci sarà un confronto sindacati – Beko già da oggi, quando è prevista un’assemblea con gli operai per il fare il punto della situazione: “In azienda ci sono tensione e fermento – dice Martini - i lavoratori vivono una situazione difficile, per via di colleghi che sono usciti e altri che usciranno, ci sono forti mal di pancia, si naviga a vista, c’è chi deve decidere della propria vita e cosa garantire alle famiglie”.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy