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Il giornalista Gianluca Zanella
Si moltiplicano i misteri legati alla controversa morte di Chiara Poggi nella villetta di via Pascoli a Garlasco. L'ultimo riguarda l’impronta insanguinata con accanto dei capelli castano chiaro che spunta nella scena del crimine, e che riemerge dalle vecchie carte sul caso, con tanto di fotografia. Un elemento chiave della nuova inchiesta sull’omicidio? Al riguardo si è espresso, nell'ultima puntata di Zona Bianca, su rete 4, il giornalista di Darkside Gianluca Zanella.
"Parliamo di un impronta di una mano sinistra, lunga 19 centimetri e larga sui 16-17 centimetri, è una impronta netta. Ci sono poi dei capelli privi di bulbo, castani chiari, forse di Chiara, ma non lo sapremo mai, non sono attribuibili proprio perchè privi di bulbo. L'impronta non appartiene alla vittima, per gli esperti, è incompatibile con la sua posizione, la vittima non l'avrebbe lasciata, di solito le impronte delle vittime sono trascinate, questa è l'impronta dell'aggressore o degli aggressori, una persona che con la mano sinistra si regge a terra, e tiene i capelli di chiara, e con la destra intanto sta colpendo".
Sempre a Zona Bianca è stato ricordato che nel 2009, nella consulenza chiesta dagli avvocati di Stasi, il professor Francesco Maria Avato aveva segnalato la presenza di tale impronta, che come spiegato, è “prodotta da applicazione di mano sinistra” ma, sempre come evidenziato da Zona Bianca, tale elemento non sarebbe mai stato preso in considerazione nel contesto delle indagini a carico di Stasi. Zanella ha ricordato che i Ris di Parma che fecero i rilievi nella zona giorno del villino di via Pascoli, nella loro relazione non avrebbero fatto menzione di quella impronta.
Sempre a Zona Bianca ha detto la sua sulla questione l'ex pm Simonetta Matone. "Che una traccia così importante non sia stata esaminata allibisco, come è spiegabile che una traccia così imponente non sia stata analizzata - si domanda - non mi dò contezza e spiegazione, spero non sia vero, che abbiamo sbagliato noi nella lettura degli atti a pensare che quella traccia non ci sia, è pazzesco".
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