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Il caso

Delitto di Garlasco: l'arma, la pista dei due assassini, riesumazione della salma di Chiara decisiva? Gli esperti divisi. Il genetista Capra dubbioso: "Campionamenti già fatti in abbondanza". Portera: "Difficile individuare un altro soggetto dopo 20 anni"

Il perito a Fanpage.it: "Per riesumare ci deve essere la necessità di farlo". Il medico legale Fineschi: "Può dirci di più su alcune lesioni"

Caterina Iannaci

27 Agosto 2025, 19:07

Chiara Poggi

Chiara Poggi

Delitto di Garlasco, quale arma è stata usata per uccidere Chiara Poggi? Sono state utilizzati più mezzi? Ha colpito un solo assassino o più persone? Qual è l'orario esatto del decesso? Sono alcune delle domande cui darà risposta il riesame medico legale affidato dalla Procura di Pavia al perito Cristina Cattaneo.

Ad anticipare le possibili mosse dell’esperto, in collegamento a Filorosso, è stato il luminare di medicina legale, il professor Vittorio Fineschi, che già aveva avanzato dei dubbi riguardo al peso del corpo che sarebbe stato approssimato. “Alcune lesioni hanno caratteristiche sia taglienti che battenti, altre lesioni ci fanno pensare che potrebbero essere state poste in gioco modalità lesive diverse - analizza Fineschi - un unico strumento con modalità diverse di utilizzo, ma si può ipotizzare l’azione battente e tagliente posta in essere da due persone che hanno agito in modo simultaneo. O un mezzo solo usato diversamente o due mezzi usati da più persone”.

Il professor Vittorio Fineschi

“Visto che abbiamo un corredo fotografico autoptico di 161 foto, e un’indagine radiografica, sarà possibile definire quale mezzo lesivo è stato usato, se è stato solo uno, come è stato utilizzato, e se è un mezzo contundente. È compatibile la lesività oggettivata sul cadavere? - si chiede - ha agito una sola persona, o modalità e mezzo propongono più persone?”.

Il lavoro della Cattaneo potrebbe essere supportato dalla necessità di una riesumazione della salma di Chiara, ha anticipato nei giorni il legale di Andrea Sempio, l’avvocato Massimo Lovati. Ad analizzare la questione è ancora Fineschi: “Alcune risposte possono arrivare anche senza l’esumazione del corpo - ha evidenziato sempre a Filorosso Fineschi - molti prelievi sono già stati fatti, la riesumazione può dirci di più su alcune lesività che all’epoca furono prese poco in considerazione”.

Il genetista Marzio Capra

Sul punto ha dei dubbi invece il genetista Marzio Capra, ex vicecomandante del RIS di Parma e consulente della famiglia Poggi, interpellato da Fanpage.it. Se finora non ce n’è stata la necessità è perché i rilievi sono stati fatti in abbondanza. “Evidentemente il materiale che c’era era sufficiente. E se questo materiale è stato eliminato, essendoci una sentenza passata in giudicato con disposizione a distruggere materiale, non credo sia possibile ritrovare sul corpo gli stessi campioni. Per riesumare bisogna avere la necessità di farlo, se non sono stati fatti alcuni campionamenti, per esempio. Credo che quelli sul cadavere di Chiara Poggi siano stati fatti e anche in maniera abbondante. E così come lo ritengo io, lo ritennero anche i periti incaricati dal giudice in primo grado e anche nel 2014 con l’appello bis”.

Se mai dovesse essere disposta l’esumazione, “sarà un’operazione irripetibile a cui tutte le parti dovranno partecipare, visto che si tratta di un’operazione irripetibile - sottolinea ancora a Fanpage.it Capra - ci sono delle persone offese, i genitori e il fratello di Chiara, c’è un indagato, Andrea Sempio, e un condannato, Alberto Stasi. Un conto è l’analisi di una perizia, assolutamente ripetibile perché può essere riletta in ogni momento; un altro è una riesumazione. – conclude – Nella malaugurata ipotesi in cui questo si dovesse verificare, ne avremo notizia tutti”.

Il genetista Giorgio Portera

Sarà svolta anche una ricostruzione 3D della scena del crimine, per ottenere una simulazione. A spiegare come funziona è l'esperto Giorgio Portera, a Filorosso: "Una ricostruzione 3D deve recare le analisi delle tracce di sangue tramite la BPA, la dimensione della scena del crimine, l'analisi del corpo della vittima, e così si possono ricostruire i movimenti dell'aggressore - sottolinea - l'analisi delle tracce di sangue può aiutare a far capire se è coinvolta un'altra persona, questa ma deve lasciare traccia di sè sulla scena del crimine. Senza un altro dna è difficile individuare un altro soggetto, e bisogna capire se frequentava la casa. Da esperto dico che è difficile che dopo 20 anni possa venir fuori un altro soggetto analizzando la scena del crimine".

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