Il caso
Delitto di Garlasco, la scena del crimine
Alcune foto scattate nella villetta dopo l’omicidio di Chiara Poggi sarebbero sparite senza lasciare traccia nel fascicolo giudiziario. È quanto rilancia su Il Tempo la giornalista Rita Cavallaro, che si occupa del discusso caso. Cavallaro ripercorre il processo di primo grado contro Alberto Stasi, in cui sarebbe stato riferito di come molti di quei file digitali, memorizzati sulle memory card delle fotocamere dei Ris, non fossero entrati nel fascicolo. Durante un’udienza a porte chiuse nel 2009, il pm Rosa Muscio, secondo la cronista, avrebbe ammesso che nel fascicolo non sono presenti tutte le foto scattate dagli inquirenti. Molte di esse sarebbero state sovrascritte e perse perché le memory card sono state riutilizzate per altri sopralluoghi.
“Tutto quello che è stato depositato dagli ufficiali di polizia giudiziaria, carabinieri di Vigevano e Ris nel fascicolo, sono i fascicoli fotografici cartacei e i supporti informatici... i cd, i supporti informatici in formato digitale. Tutto il resto a mio avviso non è nel procedimento” sono le parole del pm Muscio, riportate da Il Tempo.
Rita Cavallaro
La difesa di Stasi, guidata dal professor Angelo Giarda, aveva sollevato eccezioni sulla validità del materiale fotografico utilizzato nel processo, arrivando persino a chiedere una perizia tecnica, evidenziando come alcune prove, tra cui l’alibi di Stasi, fossero state cancellate.
Il giudice Stefano Vitelli, che dichiarò Stasi innocente al termine del dibattimento, aveva messo in luce come la Procura di Pavia non avesse ricevuto tutte le immagini dai Ris di Cagliari, che avevano effettuato anche un’analisi approfondita delle macchie di sangue (BPA, Bloodstain Pattern Analysis). Come racconta ancora Rita Cavallaro, il giudice Vitelli chiese quindi al pm Muscio se la Procura avesse ricevuto dai Ris i cd con le foto e, alla risposta del magistrato — che sottolineava come nel fascicolo ci fosse solo quanto già fornito alla difesa — ammise che le altre foto scattate sulla scena del crimine erano ormai perse, perché sovrascritte utilizzando le fotocamere per altri casi. “Perché la memory card viene considerata dai pubblici ufficiali strumento tecnico per fare non solo il sopralluogo di Garlasco, ma tutti i vari sopralluoghi”.
Restano ancora tanti dubbi sulla morte di Chiara Poggi
Quelle immagini, secondo gli esperti, avrebbero anche potuto rendere ancora più precisa la BPA, ovvero lo studio delle macchie di sangue, effettuata dai Ris di Cagliari, che adesso può rivelare nuove orme e impronte all’epoca dimenticate.
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