L'inchiesta
A Filorosso l'avvocato Gian Luigi Tizzoni
C'è grande attesa per la fase cruciale della nuova indagine sul caso del Delitto di Garlasco. Come riferisce Il Giorno, ieri pomeriggio c’è stato un confronto convocato dai periti incaricati per l’incidente probatorio tramite un collegamento online tra tutti gli addetti ai lavori, alla presenza anche degli avvocati e del procuratore aggiunto Stefano Civardi, per fare il punto sull’avanzamento del lavoro in corso.
Sempre come riporta il quotidiano, è stata anticipata la richiesta al Gip di una proroga dei tempi, perché i 90 giorni dal conferimento dell’incarico (dall’udienza del 16 maggio) scadranno già a metà mese e così presumibilmente slitterà l’udienza prefissata al 24 ottobre.
La Procura della Repubblica di Pavia
La riapertura delle indagini, disposta dalla Procura di Pavia, si concentra in particolare sull’esame del materiale genetico estratto dai margini ungueali della vittima, raccolto nel 2007 ma mai analizzato appieno nelle sue potenzialità. L’esame completo del DNA sotto le unghie di Chiara è stato affidato alla genetista Denise Albani, nominata dal Gip di Pavia. Questo materiale, già analizzato in passato dal perito Francesco De Stefano, è tornato al centro dell’attenzione perché al suo interno è stato possibile isolare un profilo genetico non compatibile con Alberto Stasi, unico condannato finora per il delitto, e attribuito invece ad Andrea Sempio, amico del fratello della vittima e recentemente indagato nell’ambito di questa nuova inchiesta. La perizia attuale punta a verificare se effettivamente il DNA rinvenuto sia riconducibile a Sempio e se possa così confermare un ruolo di concorso nell’omicidio.
I periti e i consulenti stanno lavorando su dati grezzi di tracciati genetici che risalgono anche alle analisi svolte anni fa, impresa non semplice vista la difficoltà nel recuperare quei dati dopo tanto tempo e il fatto che il professor De Stefano sia pensionato. Parallelamente si stanno svolgendo anche analisi dattiloscopiche sulle impronte rilevate sulla spazzatura e su fogli di acetato trovati sulla scena del crimine, che potrebbero fornire ulteriori elementi utili al caso.
L'avvocato Gian Luigi Tizzoni
Fra i consulenti c’è anche la nota professoressa Cristina Cattaneo, che potrebbe chiedere la riesumazione del corpo di Chiara. Sarebbe certo un momento doloroso per i familiari della vittima. "Non ci sorprenderebbe, è già stata effettuata una volta, ma ho dubbi sull’utilità pratica - ha detto a Filorosso su Rai1 l’avvocato Gian Luigi Tizzoni, difensore della famiglia Poggi - la famiglia Poggi non si oppone a nessun tipo di approfondimento, ma chiede il rispetto delle sentenze e del contraddittorio. La Cattaneo farà una valutazione di parte, confrontandosi con le altre del passato fatte dai consulenti, si parla di una ventina di verifiche, che hanno escluso la possibilità di un omicidio compiuto da più persone. Sull’arma, hanno già tutti concluso che è stato un martello da carpentiere, la tesi dei più oggetti sarà messa a confronto in un eventuale dibattimento".
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