Giustizia
Yulia, la cuoca colombiana vittima di un omicidio a Siena
Riparte a pieno ritmo l’attività nelle aule di giustizia del Tribunale di Siena. Andata in archivio la pausa agostana, da oggi il palazzo di Via Franci si ripopolerà di avvocati e addetti ai lavori per la ripartenza delle udienze in calendario. La ripartenza della stagione giudiziaria vedrà alcune novità, a partire dall’organico dei giudici: a salutare Siena è Francesco Cerretelli, che ha fatto ritorno a Firenze, il suo posto sarà preso dal collega Simone Spina ma è previsto l’ingresso di un altro giudice per rimpolpare la squadra, già composta da Sonia Caravelli, Spina appunto, Solivetti Flacchi, Andrea Grandinetti e il presidente di sezione Fabio Frangini. Ci saranno poi degli spostamenti interni, Chiara Minerva passerà alla sorveglianza dove già è presente Ilaria Cornetti, mentre Elena Pollini, finora giudice monocratico e componente dei collegi, diventerà gip.
Non si segnalano modifiche nella rosa dei pubblici ministeri guidati dal Procuratore capo Andrea Boni, per quanto riguarda i principali appuntamenti in aula si preannuncia un autunno particolarmente caldo: domani si terrà la prima udienza riguardante il caso dell’omicidio di Yuleisi Manyoma Casanova, la cuoca colombiana di 32 anni, raggiunta alla testa da una fucilata partita dall'arma da fuoco maneggiata dall’ex compagno Luis Fernando Porras Baloy, accusato adesso di omicidio volontario. Sarà una prima udienza interlocutoria, per la formazione del fascicolo del dibattimento e sulle intercettazioni da trascrivere, poi si entrerà nel vivo del procedimento che, data la gravità delle accuse, dovrebbe tenersi dinanzi la Corte di Assise. Sempre in autunno è attesa, salvo rinvii, la fissazione dell’udienza preliminare dell’annoso caso del sequestro Esselunga, che vede otto soggetti coinvolti per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio con le accuse di lottizzazione abusiva e a vario titolo di abuso edilizio, falso ideologico e false attestazioni. A fine ottobre è attesa la sentenza sul caso del racket delle finte badanti, in udienza preliminare: sono state chieste pene da 1 anno fino a 6 anni e 8 mesi per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento della permanenza di extracomunitari e truffa, e sono in ballo altri patteggiamenti da 10 mesi.
A novembre invece si torna in aula per un altro caso assai delicato, quello del presunto stupro di gruppo di una schermitrice straniera a Chianciano Terme, per cui sono sotto accusa due giovani colleghi italiani: nella precedente udienza il gup ha accolto la richiesta dei loro difensori per l’accesso alla giustizia riparativa. Infine sempre a novembre si torna davanti ai giudici per la questione Hidden Partner, che come noto ha coinvolto società, imprenditori e manager con accuse a vario titolo di reati fiscali, corruzione e autoriciclaggio. Un processo lungo ed elaborato che potrebbe prolungarsi per la necessità del cambio di collegio giudicante. Nello stesso mese infine è atteso un altro esito – in Corte di Appello però a Firenze – riguardante una vicenda giudiziaria molto calda e mediatica, ovvero il presunto stupro di una studentessa universitaria addebitato al calciatore Manolo Portanova e allo zio, già condannati in primo grado dal tribunale senese, al pari del terzo giovane finito sotto accusa, Alessandro Cappiello, che aveva scelto il rito ordinario.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy