Stop al bivacco dei turisti per le strade di Siena: il sindaco di Siena ha firmato oggi un’ordinanza in via contingibile e urgente, vista la necessità di assicurare il decoro urbano, la tutela dell’immagine della città di Siena, riconosciuta quale sito Unesco ai sensi della Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale, Culturale e Naturale, ratificata con legge 6 aprile 1977.
Con il documento si ordina il “divieto, su tutto il territorio del Comune di Siena e in particolare nelle aree e strutture pubbliche ricadenti nel perimetro del sito Unesco, di bivaccare, dormire, sdraiarsi o accamparsi, in modo tale da impedire la libera e piena fruizione degli spazi pubblici, arrecare intralcio, pregiudicare il decoro e l’immagine della città. È altresì vietato collocare giacigli, materassi, sacchi a pelo, coperte, cartoni, oggetti ingombranti o comunque idonei all’accampamento, in aree e strutture pubbliche, comprese le pertinenze di edifici di pregio storico, monumenti e aree verdi tutelate. In caso di necessità, per situazioni di particolare fragilità sociale, il Comune potrà fornire informazioni sui servizi socio-assistenziali e sui centri di accoglienza presenti in città, in coordinamento con i servizi sociali comunali”. L’ordinanza “resta in vigore fino a revoca o modifica, e per il tempo strettamente necessario al ripristino delle condizioni di sicurezza e decoro pubblico, con valutazione periodica degli effetti da parte dell’amministrazione e degli organi competenti, e comunque fino al 31 gennaio 2026”.
L’ordinanza prende atto “che la città di Siena è iscritta nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco per l’eccezionale valore universale dei suoi beni storico-artistici ed ambientali, e che è pertanto vincolata al rispetto delle ‘Linee guida operative per l’attuazione della Convenzione del Patrimonio Mondiale’ emanate dall’Unesco e delle relative raccomandazioni in materia di gestione, conservazione, tutela e valorizzazione del sito”.
Il provvedimento, come si legge nel testo, è stato adottato considerando che “il bivacco, l’accampamento e il dormire di persone nelle aree e strutture pubbliche (ivi compresi portici, piazze, aree verdi, monumenti, scalinate, atri di edifici pubblici, parcheggi e simili) determinano situazioni di degrado, riduzione della fruibilità degli spazi comuni e pregiudizio del decoro urbano e dell’immagine della città, arrecando grave nocumento sia alla cittadinanza che ai flussi turistici internazionali, in contrasto con le prescrizioni Unesco di tutela e rispetto del bene iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale” e valutato che “il fenomeno del bivacco e del pernottamento in aree pubbliche determina un grave impatto negativo sul decoro urbano e sulla fruizione dei luoghi di interesse, mettendo a rischio l’immagine e l’integrità del patrimonio della città; che le direttive Unesco prescrivono interventi specifici, tra cui la salvaguardia dell’assetto urbanistico, la conservazione degli ambienti storici e il mantenimento delle funzionalità degli spazi pubblici, con il coinvolgimento coordinato degli uffici comunali e delle forze di polizia; che, per l’efficacia e la tempestività dell’intervento e in considerazione dell’urgenza della situazione, sussistono i presupposti per l’adozione della presente ordinanza”.
L’ordinanza prende anche atto che l’adozione del provvedimento “è stata condivisa e ritenuta necessaria in occasione della seduta del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica tenutosi in data 3 settembre 2025, alla presenza delle autorità provinciali di pubblica sicurezza e delle forze dell’ordine, a seguito della segnalazione di reiterati episodi di bivacco, risse e soste non autorizzate nelle aree pubbliche, con conseguente compromissione delle condizioni di sicurezza, igiene e decoro”. Nel testo si legge anche che è “ritenuto urgente ed indifferibile, anche in conformità agli obblighi assunti con l’iscrizione nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco, adottare idonee misure volte a preservare il decoro e la fruibilità delle aree pubbliche, garantendo il rispetto delle direttive Unesco, che prevedono tra l’altro: il mantenimento dell’integrità visiva, storica e culturale dei luoghi; la prevenzione di ogni forma di degrado, incuria e usi impropri degli spazi pubblici; l’attuazione di tutte le misure di vigilanza necessarie a preservare i valori eccezionali riconosciuti dall’Unesco; il coinvolgimento della cittadinanza, degli operatori del settore turistico e dei visitatori nel rispetto delle regole di comportamento, anche mediante opportuna informazione e segnaletica multilingue; la collaborazione tra amministrazione comunale, forze dell’ordine, enti di tutela e associazioni del territorio per la vigilanza e il pronto ripristino delle condizioni di decoro e sicurezza”.
La violazione delle disposizioni contenute nell’ordinanza comporta sanzioni amministrative, “da quantificarsi con provvedimento separato, conformemente alle vigenti normative comunali ed amministrative, nonché la rimozione coatta di quanto indebitamente collocato, salva l’adozione di ulteriori provvedimenti in caso di recidiva. Contestualmente, saranno attuate misure di recupero e ripristino del decoro urbano, in collaborazione con le autorità competenti per la tutela del patrimonio culturale, garantendo interventi di pulizia, di riordino e di messa in sicurezza degli spazi interessati”.
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