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La vertenza

Candidati governatori a confronto su Beko Siena. I sindacati: “Ci diano garanzie”. Lunedì incontro con l'azienda

Al momento hanno detto addio in 42. Entro novembre previste altre dieci

Vincenzo Battaglia

17 Settembre 2025, 13:07

corteo Beko a Siena

corteo Beko a Siena

Il futuro di Beko passa anche dall’incontro che ci sarà questo pomeriggio, alle 17, presso la Saletta dei Mutilati, tra Eugenio Giani, Alessandro Tomasi e Antonella Bundu. I tre candidati alla presidenza della Regione Toscana, che sono chiamati a esporre le loro visioni su quello che sarà il futuro dello stabilimento di viale Toselli.

“Vogliamo richiamare la politica – afferma la segretaria della Fiom Cgil di Siena Daniela Miniero - a mettere nel proprio programma politico la reindustrializzazione legata al sito di viale Toselli. L’obiettivo è quello di far prendere un impegno al futuro presidente. Queste tavole rotonde si fanno per parlare dell’aspetto occupazionale e di rilancio industriale di un intero territorio, ma noi lo abbiamo organizzato su un’unica vertenza perché siamo convinti che salvare il sito di viale Toselli significhi salvare l’industria a Siena. Chiederemo ai candidati come pensano di iniziare un’azione per agevolare la reindustrializzazione”.
Il 22 settembre i sindacati incontreranno l’azienda, forse anche alla presenza dell’advisor Sernet, proprio per fare il punto sul processo di reindustrializzazione.

“Ci dicono che presto – spiega Massimo Martini, segretario della Uilm Uil di Siena - si dovrebbe definire l’acquisizione ufficiale dello stabilimento, con la costituzione in consiglio comunale della società che andrà a gestire l’immobile per il Comune e Invitalia. Ci sono state 42 uscite volontarie, ma ce ne aspettiamo un’altra decina fino al 30 novembre. La politica regionale va indirizzata al sostegno alla reindustrializzazione. Se Siena rischia di perdere uno stabilimento come quello di viale Toselli, significa che la città è debole sul piano occupazionale e manufatturiero. La politica deve ragionare sul fatto che Siena sta diventando un’emergenza e rischia di finire nell’oblio”.

Parole a cui fa eco anche il segretario della Fim Cisl di Siena Giuseppe Cesarano. “In vista del confronto tra Giani e Tomasi - afferma il sindcalista - mi aspetto che chiunque sarà chiamato a guidare la Toscana mantenga alta l’attenzione sulla reindustrializzazione. Deve rimanere un punto cruciale di politica industriale per Siena e per la Toscana. Serve un impegno chiaro di politica e parti sociali: il prossimo presidente dovrà monitorare l’accordo, sollecitare il governo e vigilare con attenzione sui nuovi soggetti industriali che investiranno sul territorio”.

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