Mentre il bando nazionale per l’housing universitario promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca raccoglie oltre 900 richieste in Toscana, Siena resta assente. Nessuna domanda, infatti, è arrivata dalla Regione, da enti pubblici o privati della città per accedere agli incentivi messi a disposizione dal PNRR, destinati alla realizzazione di nuovi posti letto a prezzo calmierato per studenti universitari. Un’occasione mancata, se si considera che nella città del Palio la pressione abitativa sugli studenti è ormai cronica. L’Università di Siena attrae ogni anno migliaia di iscritti da fuori provincia e dall’estero, ma trovare una stanza a prezzi accessibili è sempre più difficile.
Il caro-affitti, da tempo, pesa sulle famiglie e rischia di diventare una barriera al diritto allo studio. Basti pensare che la domanda di alloggi supera di gran lunga le offerte a prezzi agevolati, soprattutto nel centro storico e nelle aree vicine alle sedi universitarie. “Mi dispiace che non sia stata colta questa opportunità, ma continuiamo a sperare che a Siena si possa presto iniziare un percorso di questo tipo, perché ce n’è davvero bisogno” ha sottolineato il rettore Roberto Di Pietra.“Sarebbe una grande opportunità da cogliere – ha proseguito - anche in un’ottica di sviluppo futuro. L’università non avuto alcun ruolo in questa iniziativa, però abbiamo cercato di segnalare queste opportunità, individuando edifici da ristrutturare, ma purtroppo non c’è stato alcun seguito. Non c’è dubbio che sono necessarie soluzioni di questo genere che potrebbero riguardare anche i comuni limitrofi” ha concluso il rettore dell’ateneo senese.
Il bando del Ministero prevede un contributo fino a 20 mila euro per ogni posto letto realizzato, ma le istituzioni locali e i privati senesi non hanno presentato progetti. Una delle cause principali è il divario tra incentivo e costi reali: costruire o ristrutturare uno studentato, a Siena, richiede investimenti molto superiori (fino a 80–90 mila euro a posto letto). A ciò si aggiungono le restrizioni urbanistiche, i vincoli posti dal piano Unesco e le incertezze normative che scoraggiano la partecipazione, soprattutto nel caso dei privati. Va comunque sottolineato che l’amministrazione comunale di Siena ha mostrato attenzione al tema degli studentati e sta lavorando su più fronti.
Proprio domani, infatti, sarà discussa una variante urbanistica che riguarda anche il futuro studentato di viale Sclavo, segno di un impegno concreto per rispondere alle necessità di studenti e città. Sarà però fondamentale affrontare la questione con pragmatismo, cogliendo le opportunità che possono garantire sviluppo alla città e all’università e non far prevalere chiusure ideologiche. Semplificare l’intervento economico sulla futura struttura di viale Sclavo, previsto su terreno della Polisportiva Mens Sana, potrebbe renderlo accessibile anche al pubblico anche se l’eventuale decisione finale sulla vendita spetta alla stessa Polisportiva.
Intanto, altre città toscane come Pisa, Lucca e Livorno hanno presentato candidature, mentre Siena resta ferma. In passato sono stati cofinanziati solo 239 posti letto in tutta la regione, ma la domanda è in costante crescita. Il rischio è che Siena perda competitività sul fronte universitario, penalizzando gli studenti meno abbienti e riducendo l’attrattività del suo sistema accademico. Il dibattito sul futuro degli universitari è aperto e già da domani sarà importante affrontarlo con positività, cogliendo le opportunità che possono garantire sviluppo alla città e agli atenei senesi.