La crisi
Presidio dei lavoratori della Capaccioli
Una nuova crisi aziendale irrompe nel territorio senese. L’azienda Capaccioli, che produce macchinari per l’edilizia, e a Sinalunga occupa 43 lavoratori, non ha pagato gli stipendi di agosto e settembre. Gli operai dell’azienda, guidati dalla Fiom Cgil, ieri hanno organizzato un presidio, al quale ha partecipato anche il sindaco Edo Zacchei.
“La causa della crisi - spiega Daniela Miniero, segretaria della Fiom Cgil Siena - non sembra essere legata a una mancanza di lavoro o di commesse. È stata la gestione della liquidità, tanto che l’azienda, per cercare di superare questo momento, aveva partorito l’idea di presentare un concordato sette mesi fa che però è stato dichiarato inammissibile dal giudice, per un vizio di forma o perché l’azienda è andata ancora in perdita, non è chiaro il motivo, ci sono versioni discordanti. Pertanto la situazione è abbastanza buia.”
I lavoratori hanno percepito solo un anticipo sullo stipendio di agosto: “Abbiamo subito aperto lo stato di agitazione – racconta Miniero – e organizzato un’assemblea davanti ai cancelli dell’azienda. Abbiamo avuto un incontro con la proprietà, la quale però non dà risposte, nel senso che non sa cosa fare di questa azienda. Sostiene che ha bisogno di fare verifiche sui prossimi passi. Abbiamo insistito per fare aprire una cassa integrazione, per cercare di dare un po’ di ossigeno a questi lavoratori, ma prima di novembre non vedranno nulla”.
“I dipendenti – conclude la sindacalista della Cgil – oltre a non avere alcuna prospettiva su quello che sarà il futuro dell’azienda, sono in forte difficoltà economica. La situazione è abbastanza tesa. Si tratta di un’azienda storica per il territorio e in gioco c’è la vita di 43 famiglie.”
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