Il caso
Riccardo Corradini
Nel 2019 la sua scelta fece clamore. Il primo studente occidentale a scegliere Gaza per l’Erasmus. Sei anni dopo Riccardo Corradini è di nuovo sotto le luci dei riflettori, essendo stato fermato dall’esercito israeliano nella pattuglia di imbarcazioni Freedom Flotilla Coalition, che sta cercando di raggiungere la Striscia.
“Mi chiamo Riccardo Corradini, ho 31 anni e sono un medico e cittadino italiano: se state vedendo questo video vuol dire che la nave su cui stavo navigando, la Conscience appartenente alla Freedom Flotilla Coalition, è stata intercettata e sono stato rapito e portato illegalmente in Israele. Chiedo urgentemente a tutte le persone di fare pressioni sul governo e sull'ambasciata italiana in Israele affinchè rilascino i miei compagni di viaggio e me il più presto possibile”, ha fatto sapere il medico, nativo di Rovereto ma con in tasca una laurea conseguita all’Università di Siena.
Passato che ha indotto il rettore Roberto Di Pietra a scrivere al ministro Antonio Tajani. “Le chiedo che il nostro governo possa intervenire affinché sia garantito al dottor Corradini il rispetto della sua integrità e dignità e che possa quanto prima essere liberato e sia consentito il suo rientro in Italia - ha evidenziato il numero dell’ateneo -. Rimanendo a disposizione per ogni evenienza e ringraziandola per quanto potrà fare, invio i più cordiali saluti”.
In merito al fermo di Corradini e degli altri attivisti è intervenuto Tajani ha fatto un resoconto della situazione: “Stiamo seguendo la vicenda della nuova Flotilla da questa notte. La nostra ambasciata e il nostro consolato stanno seguendo tutto ciò che accade ai 9 cittadini italiani che sono stati fermati dovrebbero arrivare verso le 3 e le 4 del porto di Ashdod poi verranno portati nello stesso luogo dove stavano gli altri italiani espulsi nei giorni scorsi domani mattina ci sarà la visita consolare e mi auguro che in tempi molto rapidi possano essere espulsi e rientrare in Italia”.
La missione del giovane medico era stata salutata pochi giorni fa con orgoglio dal padre Corrado: “Buon vento, figliolo. Assieme ai tanti e alle tante che partecipano alla missione, da 40 Paesi, ci offri una testimonianza di umanità e giustizia. Il mondo, così distratto e cinico, guardi e impari”. L’esperienza a Gaza era stata riportata da Corradini nella tesi dove raccontava degli ospedali della Striscia. Da quel periodo era nato anche un documentario “Erasmus in Gaza”.
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