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La vertenza

Reindustrializzazione in stand-by, Beko cantiere aperto: mercoledì incontro per fare il punto della situazione

Miniero: “E’ la fase più difficile, ma la presenza del ministero ci dà garanzie”

Aldo Tani

20 Ottobre 2025, 10:48

Beko sindacati

Beko, prosegue l'impegno dei sindacati

Non resta che attendere. Ancora. Nella speranza che un cavaliere bianco, o più di uno, decida di farsi carico dello stabilimento di viale Toselli. Rispetto agli accordi iniziali, Beko ha anticipato la fine delle attività su Siena e da inizio dicembre provvederà a liberare le fabbriche. Sull’altro fronte Invitalia ha fretta di entrare per portare a termine i primi interventi sui capannoni. Sullo sfondo sindacati e lavoratori osservano gli sviluppi della situazione, chiedendo tuttavia la massima chiarezza.

Un giorno utile potrebbe essere mercoledì, quando le parti si rivedranno eper fare il punto sul percorso di reindustrializzazione. Resta valida l’ipotesi spezzatino, come ventilato dal ministro Adolfo Urso nel sopralluogo di inizio ottobre, anche se Daniela Miniero della Fiom avverte: “Che sia uno o più soggetti, è fondamentale che i livelli occupazionali siano mantenuti e che dietro ci siano un progetto industriale forte. Non ci vogliamo ritrovare a vivere ciò che abbiamo passati negli ultimi anni”.

Il tempo però non è eterno, perché entro il 30 novembre il personale è chiamato a scegliere se approfittare dell’incentivo all’esodo. Al momento sono usciti circa sessanta lavoratori, ma se l’incertezza sul futuro dovesse perdurare, le richieste potrebbero aumentare velocemente. “Sapevamo, e lo abbiamo sempre detto, che il passaggio della reindustrializzazione è quello più complicato - fa notare la sindacalista della Cgil -. Però una cosa mi dà fiducia. Quando abbiamo firmato l’accordo in estate sugli esodi incentivati, abbiamo ottenuto che sull’iter di ripartenza il cappello lo mettesse il ministero. Questa può rappresentare una garanzia importante”.

Il lavoro di Sernet, in qualità di advisor, intanto prosegue. Una decina le realtà interessate. “Sarei contenta se questo percorso si concretizzasse nel 2026, per poi essere operativi l’anno successivo”, aggiunge Miniero, che insieme agli altri sindacati è in attesa di una nuova convocazione del tavolo ministeriale: “Dovrebbe essere verso metà novembre e servirà da aggiornamento sulla messa a terra del piano industriale proposto da Beko”.

Entro quella data, o al limite qualche giorno dopo, potrebbe essere attiva anche la società formata da Invitalia e Comune come proprietaria dello stabilimento. “I tempi dovrebbero essere maturi”, assicura Miniero. Almeno un punto fermo.

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