Cronaca
Chiara Poggi, Andrea Sempio e Alberto Stasi
Il nodo dell’orario nel quale è stata uccisa Chiara Poggi rimane cruciale nelle nuove indagini sul delitto di Garlasco. L’ipotesi degli inquirenti è che la ragazza non sia stata uccisa entro le 9,35 ma dopo le ore 11, e che sia morta dopo un’aggressione avvenuta in più fasi. Alle 11, dunque, in un momento nel quale Alberto Stasi (condannato in Cassazione per la morte della ragazza) aveva un alibi perché stava lavorando al suo pc.
L’ora del decesso è adesso uno dei nodi chiave della consulenza affidata dalla Procura di Pavia all’anatomopatologa Cristina Cattaneo, chiamata nella nuova inchiesta in cui è indagato Andrea Sempio ad accertare le circostanze della morte della giovane e la dinamica del delitto.
Nei giorni scorsi Andrea Sempio (indagato per concorso nell’omicidio di Chiara Poggi) è stato sottoposto all'esame antropometrico, particolari test durati circa tre ore che hanno riguardato rilevazioni effettuate su tutto il corpo, dai piedi agli arti superiori, fino alla statura e il peso.
Secondo la sentenza della Cassazione, Alberto Stasi avrebbe ucciso Chiara Poggi tra le 9,12 e le 9,35 del 13 agosto 2007: un arco temporale molto limitato, di appena 23 minuti, durante i quali sarebbe entrato in casa Poggi, avrebbe aggredito la ragazza, si sarebbe ripulito del sangue, sarebbe tornato a casa e avrebbe infine acceso il pc per lavorare alla sua tesi.
L’AVVOCATO TAORMINA Intanto stanno facendo discutere le parole del noto avvocato Carlo Taormina relativamente al caso del delitto Garlasco. Ha scritto: “Qualcuno dica a Sempio di andare in Procura coi suoi ottimi avvocati a rendere interrogatorio. Sempio vada in Procura e dica il vero e cioè che si è fatto un falso alibi perché non ne poteva più di stare sotto processo da innocente e non da assassino”. E ancora: “Ai magistrati dica che quella mattina stava a casa con Chiara e Stasi ha fatto irruzione perché sapeva del tradimento di Chiara. Faccia presto, Sempio, perché altrimenti la prossima settimana non la finisce in libertà. A proposito, si tratta di un mio sogno lovatiano. O no?”.
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