L'inchiesta
Alberto Stasi nel giorno del fermo per l'omicidio di Chiara Poggi (Foto LaPresse)
La nuova indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Pavia potrebbe ribaltare le sentenze che hanno condannato Alberto Stasi per l’omicidio di Chiara Poggi. Come riportato dal giornalista Luca Fazzo, noto giudiziarista, su Il Giornale, questa revisione giudiziaria nascerebbe da elementi che mettono in discussione la colpevolezza di Stasi e puntano i riflettori su Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, già indagato e prosciolto in passato, ma ora nuovamente al centro delle indagini.

Andrea Sempio
Come riporta il Giornale, la rielaborazione dell’intero fascicolo da parte dei nuovi capi della Procura pavese starebbe infatti consentendo, grazie a elementi sufficienti, "di escludere che Stasi possa essere il responsabile dell’assassinio". La revisione riguarda in particolare la dinamica dell’aggressione avvenuta la mattina del 13 agosto 2007 nella villa della famiglia Poggi a Garlasco.
Secondo la nuova ricostruzione riferita dal quotidiano, Stasi avrebbe un alibi solido, che "lo colloca lontano da via Pascoli nei momenti in cui si consumava il delitto". Attraverso un percorso investigativo scandito da vari passaggi, tra cui l’invito a comparire notificato a Sempio e approfondite analisi antropometriche svolte dalla professoressa Cristina Cattaneo all’Istituto di Medicina Legale di Milano, si stanno incrociando dati scientifici fondamentali che hanno permesso di ricostruire i movimenti dell’assassino durante l’aggressione e la sua posizione in corrispondenza dei colpi inferti a Chiara.

Cristina Cattaneo
La nuova interpretazione, sempre stando a Il Giornale, afferma che l’omicidio "non è avvenuto in una sola fase ma in più momenti distinti", e che Chiara ebbe il tempo di difendersi. Questo elemento cruciale sposta avanti l’ora del delitto: se le sentenze fissavano la morte tra le 9.12 e le 9.35, le nuove indagini suggeriscono invece un orario del decesso intorno alle 11 del mattino.
Nel processo, l’orario del delitto era stato limitato a non oltre le 9.35 per poter incastrare Stasi, con un lasso di tempo (23 minuti) in cui avrebbe dovuto uccidere Chiara, lavarsi, prendere la bici, tornare a casa e accendere i computer: una sequenza definita “difficile, ma possibile”. Ora, se l’aggressione si è protratta più a lungo, il suo alibi si rafforzerebbe considerevolmente.

Il pezzo apparso sulle colonne de Il Giornale
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