L'inchiesta
Sempio e il nuovo avvocato, Liborio Cataliotti
Nuovo giallo intorno al famoso scontrino di Sempio? L’avvocato Liborio Cataliotti, difensore dell'amico del fratello di Chiara, attualmente indagato per concorso in omicidio, interviene con prudenza sulle recenti notizie riguardanti il caso. “Commento solo gli atti”, precisa, rispetto ai racconti di alcuni quotidiani che riportano la presenza di un testimone in grado di smentire lo scontrino del parcheggio di Vigevano, fino ad oggi valido alibi per il 37enne indagato per omicidio in concorso.
Al centro del dibattito c’è il biglietto del parcheggio di piazza Sant’Ambrogio, datato 10:18 del giorno del delitto e costato un euro per un’ora di sosta. Questo ticket, consegnato da Sempio ai carabinieri di Vigevano oltre un anno dopo il fatto, durante il secondo interrogatorio, ha rappresentato uno degli elementi chiave nella decisione del gip Fabio Lambertucci, che nel 2017 archiviò il procedimento. Oggi, però, una nuova testimonianza potrebbe far vacillare quell’alibi, complicando una vicenda che si intreccia con un’indagine parallela per presunta corruzione in atti giudiziari, che vede coinvolto l’ex procuratore aggiunto Mario Venditti.
Andrea Sempio
“Ho letto sui giornali, ma il mio modus operandi e quello della collega Angela Taccia è di commentare gli atti. Non voglio mettere in dubbio quanto scritto, ma per noi quel verbale non esiste ancora, non ne abbiamo disponibilità. Serve una gigantesca prudenza: l’esperienza mi insegna che talvolta trasudano notizie che dovrebbero essere riservate sia una scelta per misurare le reazioni e reazioni da parte mia e dell’avvocata Taccia non ce ne saranno”, dichiara con fermezza Cataliotti.
Il giudice Stefano Vitelli
Anche l’alibi di Stasi al centro della discussione. Intervistato da Le Iene, il giudice Stefano Vitelli, che ha assolto in primo grado Alberto Stasi, è tornato sulle indagini del tempo e la posizione dell’ex di Chiara poi riconosciuto colpevole in Cassazione: “Normalmente gli alibi si provano veri o falsi all’inizio dell’indagine – ha ricordato – qui abbiamo avuto un imputato rinviato a giudizio con un alibi probabilmente falso, accertato come vero dopo due anni dall’omicidio. Ti viene da riflettere: se questo alibi fosse stato accertato all’inizio dell’indagine, l’orizzonte investigativo si sarebbe allargato ulteriormente”.
Sul possibile trasferimento degli atti da Pavia a Brescia, richiesto da alcuni difensori per sovrapposizioni con l’inchiesta sulla presunta corruzione che coinvolge l’ex procuratore Venditti, Cataliotti mostra cautela: “Abbiamo già studiato il tema prima e indipendentemente delle sollecitazioni legittime di altri difensori. La questione è strettamente giuridica e le prime impressioni non vanno in questa direzione: nel breve-medio termine questa prospettiva non è all’orizzonte”.
L’avvocato precisa di voler approfondire eventuali precedenti collegati all’articolo 11 del codice di procedura penale, ma ribadisce il pieno rispetto per il lavoro svolto a Pavia: “Per noi il giudice naturale è Pavia. Non vogliamo sottrarre il caso a un procuratore capo che è una garanzia e ai dei pm di cui apprezzo il lavoro, salvo che il codice di procedura ce lo imponga. Non cerchiamo escamotage, ma ci atteniamo ai motivi giuridici. Non do lezioni a nessuno e spero di essere all’altezza del compito”.
Novità anche nella difesa di Sempio: la genetista Marina Baldi è stata nominata nuova consulente, decisione ufficializzata stamani a Pavia “dopo un lunghissimo confronto con la collega Angela Taccia”, racconta Cataliotti.
Marina Baldi
Riguardo all’incidente probatorio in corso da mesi, il legale mantiene la linea del riserbo: “Il quesito è molto composito e articolato, sarebbe semplicistico dire che è stata trovata la prova regina o che non è emerso nulla. Aspettiamo la perizia che sarà depositata il 18 dicembre o qualche giorno prima e che difficilmente darà responsi definitivi. Non è nostra consuetudine anticipare nulla”.
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