Il caso
Furto in casa con minaccia, un nordafricano finisce a processo
Si intrufolò, con la complicità di un’altra persona, dentro un’abitazione per rubare ori e gioielli mentre i padroni di casa dormivano: una volta scoperto e messo in fuga, è tornato indietro minacciando di morte la vittima, “ti taglio la gola”. Un ragazzo di nazionalità tunisina è finito a processo davanti al Tribunale di Siena per un colpo in appartamento risalente all’agosto 2023, a Chianciano Terme, subito da una coppia, che si è ritrovata un lestofante in azione in camera nel bel mezzo della notte
Secondo la ricostruzione, i due stavano dormendo – erano le due - quando la donna ha urlato e il compagno, svegliatosi di soprassalto, si è trovato di fronte nella stanza un ladro che rovistava sopra il comò, probabilmente entrato attraverso una tapparella lasciata in parte aperta per il forte caldo. Prima che potesse fermarlo, il malvivente aveva afferrato una scatola di gioielli dandosi alla fuga, passando dal balcone, per saltare da un parapetto e scendere sul tetto di un magazzino sotto al balcone stesso.
Ad aspettarlo lì, secondo la testimonianza dell’uomo, c’era un complice, ad oggi non identificato. La vittima del furto ha provato a reagire lanciando contro i due topi d’appartamento un vaso vuoto, mentre i due scendevano in strada: ed ecco che sono tornati indietro minacciando l’uomo. Il ladro scoperto in casa, in particolare, con un gesto di sfida, avrebbe fatto il segno di tagliargli la gola da parte a parte, per poi riguadagnare la fuga in strada. La scena, come riferito dal denunciante, sarebbe stata vista anche da un inquilino del palazzo.
È scattata così la denuncia ai carabinieri del posto, ai quali la vittima dell’atto predatorio ha fornito le caratteristiche fisiche dell’uomo introdottosi in casa sua, che per una curiosa coincidenza, ha poi reincontrato in un bar mentre consumava una bevanda, riconoscendolo. L’indagine ha fatto i suoi passi arrivando infine a identificare nell’uomo visto al bar il presunto responsabile della rapina. Secondo il capo di imputazione, il nordafricano - lo difende l'avvocato Alessandro Betti - si sarebbe impossessato di fedi nuziali, una collana in oro bianco, orecchini d’oro, un anello con incastonato un diamante e orecchini con pietre azzurre.
Nell’ultima udienza dibattimentale davanti al giudice Solivetti Flacchi è terminato l’ascolto degli ultimi testimoni e adesso si andrà a marzo per la discussione tra le parti, con conseguente sentenza da parte del Tribunale.
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